Iabichino: la fiducia del consumatore è la chiave del nuovo business

«La nuova normalità è un alibi per tornare a fare le cose di prima: il lockdown ci ha insegnato che il digitale non è quel demonio che si pensava, perché chiama in maniera profonda una relazione di tipo fisico, come dimostrano ad esempio i ragazzi, che hanno voglia di tornare a scuola, benché sia più comoda la didattica a distanza», ha sottolineato il noto creativo, intervenuto lunedì scorso a un webinar di CooperVision Italia (nella foto)

Il webinar, “Contattologia e nuova normalità”, condotto da Alessandra Salimbene, è stato l’occasione per favorire l’incontro tra il management di CooperVision Italia, che ha illustrato le azioni dei prossimi mesi, tra cui il lancio della nuova Biofinity torica multifocale, in distribuzione presso i centri ottici italiani da settembre, e gli affiliati dei principali gruppi. Sono infatti cinque gli appuntamenti in programma, tra lunedì scorso e il 14 settembre, con lo stesso format, arricchito dagli interventi di Nicola Di Lernia, che ha mostrato le potenzialità della cosiddetta strategia dell’oceano blu, in cui può muoversi con successo la contattologia, e di Giancarlo Montani, che ha spiegato le modalità di un’applicazione professionale e di alto livello e il benessere visivo che ne può derivare.

«Chiunque può fare del proprio punto vendita un nuovo canale di comunicazione, partendo dai prodotti proposti, come le insegne della grande distribuzione hanno imparato velocemente con la minaccia delle piattaforme online: da qui la forza delle private label, nate per riportare alla narrativa del brand i contenuti che si vogliono mettere in circolazione, soprattutto attraverso il packaging, un media straordinario che favorisce la relazione fiduciaria - ha ricordato Paolo Iabichino - Fiducia, infatti, significa fare in modo che da subito, nel primissimo punto di contatto, si inneschi una dialettica virtuosa tra professionista e cliente, scavalcando di fatto la logica della fidelizzazione: con la fiducia l’incontro tra i due attori è empatico o, meglio, arricchisce, perché il professionista impara, approfondisce la conoscenza, migliora la capacità dialettica e il consumatore riesce a entrare in relazione fiduciaria con il professionista stesso che gli sta somministrando un prodotto importante e sensibile, come è ad esempio quello del vostro settore. La logica non può, perciò, essere quella del prezzo e della competizione con le piattaforme: i vostri canali di vendita devono diventare il piede nella porta nei confronti delle persone che cercano quella relazione fiduciaria».

Iabichino ha, inoltre, sottolineato come il grande insegnamento del lockdown è che il digitale non può essere scisso dal fisico e la fisicità può risultare l’elemento detonante di una relazione in grado di tenere lontana la competizione sul prezzo. «Se ci basiamo solo sulla promozione, è una battaglia presa in partenza, arriverà sempre qualcuno che farà un prezzo migliore, mentre la vostra storia di private label, con il vostro packaging, l’avete solo voi - ha detto ancora il creativo - Si entra così in una logica di one to one e si può fare molto lavoro in questo senso: un lavoro gratificante, purché si usi il digitale in una chiave nuova, si utilizzino tutti gli strumenti a disposizione, si curi il proprio spazio fisico e anche il “packaging parlante”».

Per Iabichino la nuova normalità è un’illusione. «Dobbiamo cominciare a fare le cose in maniera diversa e a sfruttare le frecce al nostro arco, facendo leva sul digitale soltanto come veicolo di comunicazione e non delegandogli la relazione con il consumatore finale», ha concluso.

A.M.

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