“Uno sguardo al futuro: oculisti e ottici nell’era dell’intelligenza artificiale-Impatti attuali e prospettive” è stato il tema della diciassettesima edizione del tradizionale appuntamento di Federottica Firenze, che da quest’anno agisce in sinergia con Arezzo. Circa 115 le presenze, per la maggior parte ottici optometristi, oltre a una decina di oftalmologi, del territorio toscano, e un unanime apprezzamento da parte della platea per la qualità degli interventi e l’interesse dell’argomento trattato: è il bilancio dell’incontro tratteggiato da Andrea Cappellini, vicepresidente di Federottica Firenze e Arezzo. «Abbiamo raggiunto la massima affluenza nella storia di questo evento e c’è stata grande soddisfazione per un appuntamento che si è rivelato partecipato e interattivo, nonostante il tema ostico e al momento non molto vicino alle nostre attività quotidiane», afferma Cappellini a b2eyes TODAY.
Il convegno, racconta il professionista toscano, è stato aperto da Piero Poccianti, past president dell’Associazione italiana per l’intelligenza artificiale, che ha raccontato in maniera coinvolgente e con uno stile estremamente divulgativo e colloquiale cosa è l’AI, come funziona, quanto è “intelligente” e quali sono le aspettative circa la sua applicazione. Con Rita Mencucci, dirigente ospedaliera della Clinica Oculistica dell’Università di Firenze, che ha moderato l’incontro, si è invece analizzato quale sia l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in oftalmologia, soprattutto dal punto di vista della diagnostica, grazie alla sua capacità di correlare una mole significativa di dati portando all’evidenza particolari e implicazioni che altrimenti avrebbero potuto essere trascurati. Massimo Gurioli, presidente del corso di laurea in Ottica e Optometria dell’ateneo fiorentino, e l’astrofisico Michele Ginolfi hanno approcciato l’AI dal punto di vista della teoria spiegando anche come, utilizzando conoscenze sviluppate proprio in astrofisica, questa possa essere impiegata per aumentare la definizione e la qualità delle immagini acquisite con gli strumenti adottabili in tutti gli studi professionali, massimizzandone le performance. L’ottico optometrista Giorgio Parisotto, infine, ha parlato di realizzazione delle lenti oftalmiche grazie all’aiuto dell’AI, spiegando come vengono impiegati i dati e con quali finalità, mentre il ricercatore Luca Del Tongo si è soffermato sul suo utilizzo nello sviluppo degli strumenti optometrici.
«Un aspetto importante emerso da tutti i contributi è che l’intelligenza artificiale deve essere considerata come un aiuto, qualcosa che ci consente di risultare più efficienti, veloci e precisi eliminando una serie di attività e adempimenti ripetitivi così da liberare energie per altro, ma è uno strumento: il professionista rimane la figura essenziale, la sua capacità di discrimine e di empatia restano centrali - sottolinea Cappellini - Non c’è il rischio di una sostituzione dell’uomo, la tecnologia deve essere utilizzata senza averne paura e va vista come un ulteriore potenziamento delle opportunità che abbiamo».
Per il prossimo anno, anticipa al nostro quotidiano il vicepresidente della territoriale, ci saranno novità sia in termini di location sia di collocazione all’interno della settimana, nonché nel coinvolgimento di altre strutture per l’organizzazione dell’evento, oltre a Neurofarba, il dipartimento di Neuroscienze, psicologia, area del farmaco e salute del bambino dell’Università degli Studi di Firenze, cui afferisce Oculistica, e all’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi: l’obiettivo è stimolare una maggiore partecipazione degli oftalmologi del territorio (nella foto, uno scorcio della platea all'evento fiorentino).
N.T.