Non è soltanto indossata nella locandina di Guida romantica a posti perduti, film di Giorgia Farina presentato alla 77esima edizione della manifestazione, che si è chiusa il 12 settembre, riscuotendo successo di pubblico e di critica: la stessa montatura da sole accompagna i due attori protagonisti (nella foto) per tutto il loro lungo viaggio dall’Italia all’Inghilterra
L’anno scorso molti avevano contestato alla Mostra del cinema di Venezia la totale assenza di registe. In questa 77esima edizione, che ha visto ridotti gli accrediti del 50% e che passerà alla storia per la grande organizzazione e la determinazione del direttore Alberto Barbera, si potrebbe quasi parlare del contrario. A confermare la presenza femminile, Cate Blanchett presidente della Giuria, la madrina Anna Foglietta, tra i pochi ospiti big presenti, Tilda Swinton protagonista di La voce umana, il corto di Pedro Almodovar tratto dal monologo di Jean Cocteau. Il Leone d’oro è andato alla regista cinese, attiva nel cinema indipendente americano, Chloé Zhao per Nomadland con una straordinaria Frances McDormand, “a rischio” terzo Oscar. Il Leone del Futuro è andato alla portoghese Ana de Rocha de Sousa che si è aggiudicata anche il Premio Speciale della Giuria per la categoria Orizzonti. Diversi i film di nostre registe, anche se gli unici italiani a vincere un premio sono stati Pierfrancesco Favino e il ventinovenne Pietro Castellitto, figlio d’arte.
Niente premi ma successo di pubblico e di critica per Guida Romantica a posti perduti di Giorgia Farina, presentato alle Giornate degli Autori, nelle sale il 24 settembre. Road movie sul filo dell’ironia racconta di due disadattati che decidono di partire insieme. Allegra (Jasmine Trinca) è una blogger di viaggio depressa che nonostante il mestiere non esce mai di casa. Benno (Clive Owen) è un giornalista alcolizzato, sempre accompagnato dal cane Maurice. Entrambi cercano di ritrovare se stessi su una vecchia Volkswagen da Roma all’Inghilterra, con incontri strani, visite a luoghi improbabili, pause distesi sui prati. Spesso con gli identici occhiali da sole cerchiati di bianco. Alla fine ce la faranno, a dispetto di quel pessimismo che sembra essere il fil rouge che lega molti dei film in concorso.