Fedon, nel pre coronavirus profitti in crescita

Nonostante la leggera diminuzione dei ricavi rispetto al 2018, dovuti soprattutto al calo nella divisione pelletteria (-11,3%), con la chiusura di 12 negozi in un biennio, e a una più lieve contrazione del core business dei fabbricanti di ottica (-3,2%), il gruppo di astucci per occhiali e accessori nel 2019 ha fatto registrare un risultato significativo in termini di marginalità (nella tabella)

A livello di fatturato l’esercizio 2019 ha fatto, invece, segnare per la divisione wholesale, cioè le vendite ai negozi di ottica, un incremento di oltre il 12% rispetto al 2018, che «si inquadra nel progetto, già avviato lo scorso anno, di revisione del modello di business che ha implicato numerose azioni commerciali sia in relazione all’articolazione e alla organizzazione delle reti di vendita sia in riferimento alle politiche di sconto», si legge nella nota relativa al bilancio consolidato 2019, approvato nei giorni scorsi dal Cda della Giorgio Fedon & Figli.

Ora, però, le attenzioni sono concentrate sulle conseguenze economico-finanziarie dell’epidemia da Covid-19. «Gli effetti del virus hanno avuto un impatto sulla produzione effettiva dello stabilimento cinese per effetto di un rallentamento occorso nel mese di febbraio. Tali effetti negativi sono stati mitigati dal mantenimento dell’operatività, seppur in condizioni particolari derivanti dalla pandemia, grazie alla compliance aziendale forte ed efficace», spiega il comunicato, che ricorda anche come, con riferimento al decreto del 22 marzo scorso, che prevede la chiusura di molte attività produttive in Italia fino al prossimo 3 aprile, la Fedon rientra tra queste. «Durante il periodo sono state adottate diverse misure per garantire il servizio ai clienti con l’intento di rispettare le consegne degli ordini già in essere - vi si legge ancora - La forte globalizzazione del gruppo ha permesso di coprire parzialmente il rallentamento della produzione, trasferendo linee produttive dalla Cina verso gli stabilimenti europei e verso fornitori di prodotto finito situati nella stessa Cina e in paesi asiatici. Sono state, inoltre, messe in atto azioni per ridurre alcuni costi relativi a spese non essenziali e al contenimento dei costi del personale, anche in relazione al possibile perdurare della crisi, ricorrendo agli ammortizzatori sociali».

Quali sono, dunque, le previsioni a medio termine per la società bellunese? «Nel paese Cina è in atto una costante seppur lenta ripresa di tutte le attività, sia produttive sia sociali, che fa presupporre un veloce ritorno alla normalità - precisa la nota della Fedon - Per effetto del Covid-19 il gruppo si attende che il fatturato del primo semestre 2020 ne possa risentire, con una ripresa auspicata nella seconda metà dell’anno».
«Oggi come sempre, queste qualità permettono al nostro gruppo di far fronte all’emergenza nel modo più adeguato possibile, nel rispetto dei propri dipendenti e contribuendo a sostenere le azioni del nostro paese», è il commento del presidente, Callisto Fedon.
(red.)

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