Essilux-GrandVision: cosa succederà nel retail italiano?

A luglio 2020 il Financial Times aveva pronosticato il via libera della Commissione europea all’acquisizione dell’insegna da parte del gruppo italo-francese, a patto che questo cedesse un bel po’ di negozi in Italia e in Europa. L’anticipazione si è concretizzata nei giorni scorsi, ma con alcune zone grigie

Continua serrata la strategia EssilorLuxottica di verticalizzazione dei propri processi aziendali attraverso le recenti acquisizioni di laboratori di oftalmica come Walman in America e di catene retail come GrandVision in Europa. I se e i ma di quest’ultima operazione, partita nel 2019, sono scomparsi a marzo 2021 grazie all’accordo di cessione di 350 punti vendita in Europa su cui si è impegnata Essilux con l’Antitrust. Una privazione necessaria o un’abile operazione di tagli post pandemici? Lo scopriremo nei prossimi due anni. La situazione in Italia prevede la dismissione di 174 store: tutta la catena VistaSì e 72 negozi GrandVision. Il posizionamento di VistaSì stonava già da molto rispetto allo spartito proposto in questi anni dalla capogruppo: rincorsa all’innovazione di prodotto e pulizia dello status promozionale nella catena Salmoiraghi & Viganò a favore di politiche commerciali soft e di una collaborazione strategica con la classe medica. Il sacrificio di VistaSì sembra affrontabile senza rimorsi. Ma quale fine faranno questi 174 negozi che rappresentano il 2% circa del mercato retail italiano?

Un primo spunto lo dà lo stesso comunicato EssilorLuxottica: “il brand VistaSì sarà oggetto di cessione e i punti vendita “GrandVision by” saranno oggetto di rebranding a marchio VistaSì o a diverso marchio di titolarità dell'acquirente”. In Italia potrebbe entrare in un lampo un nuovo colosso retail di prezzo medio-basso assolutamente estraneo al mercato di Essilux. Un concorrente che non ne intralcerebbe il cammino strategico, perché andrebbe a muoversi sui terreni pesanti cui Ray-Ban e, a maggior ragione, Salmoiraghi & Viganò non appartengono più. Sinora, infatti, la catena VistaSì ha navigato in silenzio, senza i clamori tipici di un retail di prezzo conveniente, come se il proprietario non volesse far sapere troppo in giro che questa city car apparteneva alla scuderia Ferrari. Domani, con il cambio di patron, potrebbe non essere più così.

Di certo gli sviluppi della vendita di GrandVision non devono aver fatto bene al clima aziendale e all’immagine del brand in questi mesi. Le opinioni dei clienti riguardo GrandVision Italy su Trustpilot virano al “mediocre” con un punteggio di 2,6/5. Trustpilot è un sito danese di recensioni nato nel 2007, quando si iniziò a dire che l’opinione di ciascun cliente vale e a scegliere ristoranti e hotel basandosi sui commenti di chi vi era stato prima. Ogni mese in Trustpilot viene pubblicato un milione di recensioni. L’anno abbondante trascorso a bagnomaria da GrandVision in attesa di decisioni definitive non sembra aver aiutato a ottenere commenti sopra la media da parte dei propri clienti italiani. Poco importa ora, si potrà sempre riparare nel prossimo futuro, che mi auguro sia, soprattutto per chi lavora nella ormai ex catena olandese, ancora ricco di soddisfazioni. Ogni persona conta, anche se spesso ce lo dimentichiamo.

Nicola Di Lernia

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