DL Ristori Bis: il governo non include di nuovo gli agenti

Turismo e trasporti, bar, pasticcerie e ristorazione in generale, spettacoli e intrattenimento sono i principali settori che rientrano nel sostegno a imprese ed economia. Attivo dal 9 novembre, il nuovo provvedimento non considera, però, il codice Ateco della categoria dei rappresentanti di commercio: le associazioni di riferimento scrivono al presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Gli agenti di commercio, fornitori di attività chiuse o con forti restrizioni, sono tra i codici Ateco non citati dagli elenchi dei due Decreti Ristori, anche nell’ultima versione, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 novembre. Lo aveva già segnalato in Senato, venerdì scorso, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che, come riportato da Il Sole 24 Ore, ha detto che «lavoratori autonomi e liberi professionisti restano ancora una volta esclusi da qualsiasi sostegno straordinario e sono privi di ammortizzatori sociali presso le Casse di previdenza e la gestione separata Inps».

Anasf, che rappresenta i promotori finanziari, Assopam, l'Associazione agenti e mediatori creditizi, Federagenti, la Federazione autonoma agenti e rappresentanti di commercio, e Fiarc, la Federazione italiana agenti e rappresentanti di commercio, chiedono, quindi, con una lettera al governo l'inclusione delle proprie categorie nel Decreto Ristori Bis. Le quattro sigle reclamano «in ragione delle legittime aspettative delle categorie rappresentate, che queste ultime vengano ricomprese dal novero dei beneficiari dei ristori - si legge nella missiva congiunta - È evidente, infatti, che i circa 220 mila intermediari del commercio e finanziari italiani stiano subendo un ulteriore fortissimo contraccolpo economico in questa fase, avendo come clientela imprenditori ed esercizi che operano nei settori recentemente oggetto di chiusura totale o parziale. Si tratta di intermediari che svolgono la propria attività sotto forma di impresa individuale o societaria e per questo riteniamo che tali categorie debbano rientrare tra le beneficiarie del Decreto in oggetto» (immagine tratta da Freepik).

(red.)

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