“Occhio al Bio!” ha vinto nel 2020 il bando “Ricerca & Sviluppo-Opportunità per le imprese”, promosso da Fondazione Cariverona in partnership con Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto: si partiva dall’evidenza che nell’occhialeria non ci fossero allora molte realtà interessate a realizzare linee di articoli specificamente basati sulle bioplastiche, soprattutto a causa della carenza di riferimenti normativi in materia. «Oggi le aziende del settore hanno compiuto importanti passi avanti in tal senso, dimostrandosi particolarmente sensibili nei confronti dell’argomento: con “Occhio al Bio!” ci si propone dunque di supportarle ulteriormente e di compiere un altro significativo step verso l’innovazione, stabilendo una simbologia atta a consentire l’immediato riconoscimento di un prodotto “bio-based” e di individuare metodologie efficaci per la corretta gestione del suo fine vita, in linea con le nuove politiche ambientali europee e con l’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile 2030», si legge in un comunicato di Certottica Group.
I dati relativi alle fasi iniziali di “Occhio al Bio!” sono stati illustrati il 27 aprile (nelle foto, alcune fasi dell’evento), all’interno di un workshop tenutosi presso la sede dell’istituto, a Longarone: da una parte è stata scattata una prima fotografia delle plastiche e bioplastiche a oggi più comunemente utilizzate dalle aziende, dall’altra sono stati evidenziati i risultati intermedi relativi alla valorizzazione e al fine vita di alcune particolari bioplastiche impiegate nell’occhialeria, con la prospettiva di trattarle all’interno di specifici impianti dedicati. È emersa anche la possibilità di avviare una filiera industriale circolare per alcune plastiche e per produrre bioplastiche a partire dagli scarti agricoli: queste ultime entrerebbero così a pieno titolo nel novero dei nuovi potenziali materiali a disposizione del settore eyewear.
Certottica Group ha messo al centro della propria agenda strategica una serie di iniziative concrete, «come quella molto importante presentata sulle plastiche e bioplastiche, per offrire nuove opportunità al sistema delle imprese, nazionali e non solo - afferma nel comunicato l’amministratore delegato, Corrado Facco - Contestualmente, in stretta collaborazione con Anfao, Certottica Group sta sviluppando un nuovo sistema di valutazione dell’LCA (Life Cycle Assessment: permette di quantificare le conseguenze ambientali relative alla produzione di un bene o di un servizio, ndr) del prodotto occhiale, che consentirà a breve di rendere disponibili disciplinari e regole oggettive di valutazione e benchmark per un sistema di certificazione volontaria delle diverse collezioni di occhiali o loro componenti, secondo standard internazionali riconosciuti».
(red.)