Certottica: con Talenti Smart quasi 700 ore di formazione solo per donne

Avviato nel 2020, il progetto, sviluppato dal gruppo nell’ambito del bando regionale “Il Veneto delle Donne”, ha coinvolto 302 professioniste e messo in campo 54 contributi formativi con l’obiettivo di colmare gender gap e digital divide e favorire l’empowerment femminile attraverso l’aggiornamento. All’iniziativa hanno risposto favorevolmente anche aziende con sede tra Treviso e Belluno attive nell’occhialeria

Con il 2022 si sono ufficialmente concluse le attività relative al progetto “Talenti Smart-potenziamento delle competenze per lo sviluppo del lavoro agile”, messo a punto dal Gruppo Certottica (nella foto, la sede) nell’ambito del bando regionale “Il Veneto delle Donne-Strumenti per la valorizzazione dei percorsi professionali e per la partecipazione al mercato del lavoro”. «Nel 2020, in piena pandemia, la Regione Veneto individuò delle traiettorie volte a supportare le aziende locali in un periodo di forte crisi per il mercato del lavoro, di fatto bloccato sia dal punto di vista delle relazioni umane sia dal punto di vista delle modalità operative - si legge in un comunicato dell’Istituto di Longarone - “Il Veneto delle Donne” si proponeva in particolare di incentivare tutte quelle iniziative in grado di favorire azioni concrete per una formazione specifica dell’universo femminile dal momento che, secondo uno studio effettuato dalla Regione stessa, le donne rappresentavano e tuttora rappresentano la categoria maggiormente penalizzata in ambiente lavorativo, specialmente con l’avvento dell’emergenza sanitaria e con la sopraggiunta esigenza di conciliare casa e ufficio in un contesto professionale completamente diverso rispetto al passato».

Talenti Smart ha interessato 302 donne tra titolari, dirigenti, responsabili area marketing, risorse umane, amministrative e libere professioniste, per un totale di 54 interventi, corrispondenti a 684 ore complessive di formazione frontale e da remoto. «Il progetto, finalizzato a sanare il gender gap e orientato al pieno raggiungimento dell’uguaglianza professionale, si è proposto di dotare la componente femminile delle abilità necessarie a fronteggiare i paradigmi emergenti, salvaguardandone l’occupabilità e consentendo a ciascuna di scoprire, riscoprire e mettere a frutto i propri talenti - prosegue la nota - L’uguaglianza di genere, infatti, passa anche e soprattutto dall’esperienza e dalla capacità di colmare il digital divide. Ci si è quindi concentrati su tre driver strategici: propensione al cambiamento organizzativo, soft skill e, appunto, rafforzamento delle competenze digitali, con un approccio didattico-esperienziale improntato alla condivisione e all’interazione. Design thinking, storytelling, role playing, team building, teatro d’impresa sono solo alcune delle metodologie impiegate in questi due anni, per incrementare le abilità delle utenti coinvolte, soprattutto relativamente all’utilizzo di piattaforme e altri supporti tecnologici specifici per il lavoro agile. Cuore pulsante del progetto è stata non a caso la valorizzazione della formazione e del lavoro a distanza, nell’intento di scardinare lo stereotipo che identifica l’eccellenza nel presenziale laddove, al contrario, l’avvento massivo dello smart working, imprescindibile eredità del biennio Covid, richiede alle aziende una decisa inversione di rotta e un conseguente notevole sforzo in termini di aggiornamento, strumentazione e innovazione».

L’iniziativa ha chiamato in causa numerosi attori: oltre ai docenti, venti in tutto, e alle aziende che hanno beneficiato dei corsi realizzati ad hoc sul loro company profile, hanno aderito al programma anche enti e istituzioni, tra cui la Provincia di Belluno, e alcune sigle sindacali e produttive, Cisl e Filtem-Cgil di Belluno e Unioncamere Veneto, nonché partner operativi quali Sherpa, spin off dell’Università di Padova, e Cegeka. Hanno risposto favorevolmente anche imprese con sede tra Treviso e Belluno e operanti nell’occhialeria, tessuto produttivo chiave per l’economia del territorio.

«Riuscire a coinvolgere quindici aziende durante la pandemia, vincendo le loro iniziali resistenze e ottenendo un feedback positivo, è stato il successo più grande - conclude nel comunicato Liviana Da Rin, responsabile area formazione del Gruppo Certottica - Su donne e lavoro agile, purtroppo, c’è ancora un pesante gap culturale da riempire e tanti pregiudizi da demolire. Con Talenti Smart abbiamo piantato un seme: ci piacerebbe che germogliasse in un dialogo costante e proficuo tra le parti, al fine di individuare nuove traiettorie formative che permettano di accelerare il processo di cambiamento».

(red.)

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