Atelier des Lunettes porta il cliente dall’Inferno al Paradiso

Marco Anzani aprirà a breve a Saronno un concept store diviso in due anime distinte sia nell’arredamento sia nella proposta, che avrà come focus l’eyewear di ricerca: si è affidato alla consulenza di Dante Caretti e a DaTE 2018, evento di cui è habitué sin dalla prima edizione milanese, completerà la selezione dei marchi presenti nel nuovo negozio

Anzani, insieme alla socia Cristina Schirinzi Largura, con cui attualmente gestisce una società che commercializza prodotti di occhialeria all’estero, tra fine settembre e metà ottobre aprirà le porte di quello che rappresenta la sua idea di shopping experience: uno store (nella foto, un rendering dell’interno) improntato a un format nuovo, con due zone nettamente distinte e due tipi di proposta diversi nello stesso spazio. «Con Atelier des Lunettes abbiamo cercato di rendere concreto il dualismo dell’anima umana - spiega Anzani a b2eyes TODAY - Infatti il negozio sarà diviso perfettamente in due, dal pavimento alla tipologia di arredamento, tra Inferno e Paradiso, ricreati in circa 90 metri quadrati». All’interno, esposto in modo coerente con questa duplicità, troverà spazio il prodotto di ricerca, soprattutto montature ma anche accessori, con un occhio particolare all’eccellenza italiana.  «Così si potrà “giocare” con il cliente, perché ognuno ha dentro di sé l’inferno e il paradiso, proponendogli cose differenti. Peraltro oggi la sostituzione dell’occhiale avviene mediamente ogni tre anni, ma se faccio capire a una persona che questo è un’espressione del suo modo di essere, che vuole comunicare chi è, allora è più facile che in base magari non allo stato d’animo ma a occasione, look e situazione ne scelga diversi: la sfida sta lì, nel trasmettere questo concetto - sottolinea il professionista lombardo - Uno dei motti che prediligo è “trasformare la vostra visione in un’emozione”, dunque raccontare attraverso l’occhiale qualcosa del cliente. A mio avviso è anche gratificante per noi: quando si lavora con determinati brand di ricerca e di qualità si rende il cliente unico, perché non omologato, ma attraverso di lui si trasmette anche il gusto per la ricerca del negozio».
Per Anzani il DaTE, che in questo momento ritiene «l’espressione più creativa o più centrata di questa filosofia», rappresenta un appuntamento importante per completare la selezione di brand. «Sarà un’occasione per vedere, verificare e toccare con mano, per conoscere i marchi e i designer - prosegue - Ciò che soprattutto mi piace è la possibilità che offre di gettare un occhio su ciò che sta al di fuori del nostro orto: spesso siamo troppo fossilizzati sul mercato italiano e non riusciamo a vedere quelle che saranno le tendenze di più ampio respiro».
N.T.

 

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