Loperfido: solo alcune patologie frenano l’uso delle progressive

Il responsabile di Oftalmologia generale al San Raffaele di Milano è intervenuto a Mido 2021 Digital Edition, spiegando quali problematiche di retina, pupilla, nervo ottico o cornea e quali vizi refrattivi vanno tenuti in considerazione prima di prescrivere un paio di lenti oftalmiche o lac multifocali

«Le multifocali rappresentano un efficiente mezzo per ottenere l’autonomia di visione nelle varie distanze - ha detto Francesco Loperfido (nella foto) - Le nuove tecnologie utilizzate rendono questa tipologia di lenti più performante e tollerabile per il paziente, sul quale va fatta una selezione perché l’utilizzo delle multifocali stesse abbia successo».

L’oftalmologo ha ricordato che esiste tutta una serie di patologie o problematiche visive, come il glaucoma, la degenerazione maculare senile, la retinopatia diabetica, la secchezza oculare oppure il cheratocono, solo per fare alcuni esempi, che possono costituire un ostacolo o una parziale controindicazione nell’adozione delle multifocali, che sia una lente oftalmica o una lente a contatto. Ma prima di tutto è necessario un dialogo accurato con il paziente, fondamentale per ottenere una serie di informazioni. «Occorre dunque effettuare una approfondita raccolta anamnestica, comprenderne lo stile di vita, le abitudini e le aspettative, spiegargli cosa è possibile ottenere con questo tipo di lenti», ha aggiunto Loperfido.

Una volta effettuata la prescrizione, invece, è necessario porsi altre domande. «Permane un difetto refrattivo? Allora è fondamentale un approfondimento diagnostico di eventuali fattori interferenti con l’utilizzo di multifocali - ricorda il medico oculista - Se il portatore segnala aberrazioni, bisogna considerare l’utilizzo stesso delle multifocali. Qualora invece si lamenti in assenza di problemi tangibili, va considerato che una certa percentuale di persone non tollera queste lenti. Infine risulta fondamentale ricordarsi sempre che è necessario un periodo di apprendimento: in pratica il paziente deve reimparare a vedere attraverso le multifocali». In definitiva, secondo Loperfido, «è importante una anamnesi prima della prescrizione, ma non meno importante è avviare degli step di valutazione durante la vita del paziente, proprio perché in base all’evoluzione di eventuali patologie oculari andremo a prescrivere le migliori correzioni possibili».

A.M.

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