Bernasconi: addio allo scalatore che amava i suoi Tycane Pro

L'alpinista trentottenne, nato a Como, è morto il 12 maggio travolto da una valanga sul Pizzo del Diavolo, in Valtellina: faceva parte del celebre gruppo dei Ragni di Lecco, che con Silhouette Italia, che allora aveva in licenza il marchio sportivo adidas eyewear, vanta un pluriennale rapporto di collaborazione

Il Berna, come veniva chiamato da tutti Matteo Bernasconi (nella foto, a sinistra, insieme ad alcuni compagni di spedizione), è scomparso qualche giorno fa per un tragico incidente non in qualche remoto angolo della Patagonia, dove aveva compiuto diverse epiche spedizioni, ma tra le montagne vicine a casa sua: una notizia che ha lasciato sgomenti i suoi compagni, quanti lo conoscevano e amavano e tantissimi appassionati di alpinismo. Dal 2003 faceva parte dei Ragni di Lecco, nati nel 1946, famosi nel mondo per le loro imprese sulle Alpi e, appunto, in Patagonia. «Con i Ragni di Lecco la nostra azienda ha una collaborazione di lunga data, che con alcuni di loro si è fatta particolarmente costante e stretta, come con Matteo Bernasconi - racconta a b2eyes TODAY Giovanni Ferrua, direttore commerciale di Silhouette Italia - Diverse volte abbiamo visto Matteo aggirarsi nei nostri uffici con il suo viso simpatico e ci ha riempito il cuore di tristezza la notizia della sua perdita. Lo ricordiamo come una persona per bene, dalle mani giganti. Una persona semplice, di quelle che lasciano il segno».

I Ragni hanno collaborato con Silhouette Italia prima con il brand adidas sport eyewear (legato alla società di Linz da una storica partnership venticinquennale per la produzione e la distribuzione di occhiali tecnici, conclusasi l’estate scorsa, ndr), in seguito alcuni di loro hanno iniziato a indossare i prodotti del neonato marchio evil eye. Una delle prime occasioni di collaborazione, ricordano dall’azienda, è stato l'incontro con la stampa presso il Rifugio Porta, al pian dei Resinelli, nel 2013, dove i Ragni hanno raccontato come lo sport in genere e l'alpinismo in particolare siano espressione altissima di pianificazione: in quell'occasione i giornalisti avevano anche potuto cimentarsi in una prova di arrampicata in palestra.

«Matteo amava il suo modello adidas Tycane Pro con lenti graduate: era contentissimo di indossarlo e di poter così migliorare ancora di più le sue performance - aggiunge Ferrua - Con queste lenti, che ci permettevano di approntare un occhiale sportivo con un angolo di curvatura senza aberrazioni nei punti più estremi della base, aveva trovato una soluzione che gli consentiva una visione nitida e perfetta, che mai aveva avuto prima».

N.T.

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