Mediobanca: con Essilux “francese” l’Italia della moda pesa meno in Europa

Nella nuova edizione della tradizionale indagine dell’istituto creditizio milanese vengono analizzate le dinamiche delle 173 aziende italiane del settore con un fatturato superiore a cento milioni di euro e dei principali gruppi europei nel 2018. Spiccano dati positivi per l’occhialeria nazionale, mentre la sede transalpina del colosso ottico oftalmico incide sul nostro posizionamento a livello comunitario

Secondo la ricerca dell’Area Studi Mediobanca (nella foto, l'infografica tratta dal sito dell'istituto), il settore moda italiano ha continuato a crescere anche nel 2018, registrando un giro d’affari totale di 71,7 miliardi di euro (+3,4% sul 2017 e ben +22,5% sul 2014). Bene anche gli utili che nel 2018 ammontavano a 3,7 miliardi di euro (+25,2% sul 2014). Tra i comparti spicca l'abbigliamento, che da solo determina il 42,6% dei ricavi aggregati, seguito dalla pelletteria (23,1%) e dall’occhialeria (15,6%). In quanto a crescita media annua delle vendite nel 2014-2018 si distingue, invece, la gioielleria (+10,9%) seguita dal comparto pelli, cuoio e calzature (+6,2%), dal tessile (+5,7%), dalla distribuzione (+4,9%), dall’abbigliamento (+4,5%) e dall’occhialeria (+3,7%).
Complessivamente, le aziende della moda italiana hanno ottenuto nel 2018 un Ebit margin dell’8,2%, con l’occhialeria e la pelletteria sugli scudi (rispettivamente 12% e 10,2%). Delle 173 aziende analizzate, sono solo 15 le quotate in Borsa. Queste società determinano però ben il 29% del fatturato aggregato e hanno un Ebit margin nettamente superiore (11,7% contro il 6,8% delle altre). Inoltre il 72,2% del fatturato complessivo proviene dall’estero, molto più del totale del settore manifatturiero (58,3%) e con ancora una volta in testa l’occhialeria (89,6%).

In Europa nel 2018 i 46 grandi gruppi hanno fatturato 251,5 miliardi di euro (+6,3% sul 2017 e +33,6% sul 2014). L’Italia con le sue big 14 è il paese più rappresentato a livello numerico, ma è la Francia, con una quota del 34,6% del fatturato aggregato, ad aggiudicarsi il primato per giro d’affari, seguita da Germania (12,2%), Spagna e Regno Unito (entrambi 11,3%). In calo il peso dell’Italia (8,3%) a causa principalmente della combinazione tra Luxottica ed Essilor che ha dato vita alla holding EssilorLuxottica con base a Parigi. Al primo posto per dimensioni tra i colossi europei c’è sempre Lvmh (46,8 miliardi di euro). Molto distanti Inditex che controlla Zara, con 26,1 miliardi di euro, la tedesca Adidas con 21,9 miliardi di euro, la svedese H&M con 20,5 miliardi di euro e proprio EssilorLuxottica con 16,2 miliardi di euro. Prima tra gli italiani Prada con 3,1 miliardi, al quattordicesimo posto in classifica. In generale, i big 14 italiani crescono a un ritmo annuo medio inferiore (+0,9% rispetto al +8,2% dei competitor stranieri) e sono meno redditizi (con Ebit margin 9% rispetto a 16,1%).

(red.)

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