Nuovo Codice della strada: un’occasione mancata per la filiera della visione

La sua entrata in vigore, avvenuta a metà dicembre, inizia a mostrare i primi effetti, in termini di comportamenti e sull’economia del nostro paese. Ma non per il nostro comparto

Abbiamo perso l’ennesima occasione. Quella di far certificare il valore della vista alla guida. Se gli inasprimenti del nuovo Codice della strada vanno a contrastare il malcostume dell’uso del telefonino al volante, dei posteggi non autorizzati sugli spazi per i disabili, dell’abbandono degli animali sulle strade o dell’uso smodato dei monopattini, ad esempio, nulla è stato fatto per migliorare la qualità della guida attraverso la vista.

L’effetto Codice sui monopattini è stato immediato e pesante. Secondo Il Sole 24 Ore, “il numero complessivo di noleggi di monopattini elettrici nelle principali città italiane è crollato del -30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Trend addirittura peggiore per le vendite dei monopattini il cui calo, secondo i primi dati parziali, è compreso in una forbice tra il -30% e il -50% su anno”. In sostanza questo comparto, se non assorbe positivamente le nuove regole, può perdere un numero considerevole di addetti alla produzione e di service all’affitto e alla vendita. Dal punto di vista del consumo di alcol, invece, ci sono ancora incertezze sulle conseguenze relative alle nuove regole. La sensazione è che la gente abbia ridotto l’assunzione di vino e altre bevande alcoliche prevalentemente per cautela dovuta alla scarsa informazione al riguardo.

Ma che effetto avranno sul pil dell’ottica i mancati aggiornamenti sui requisiti minimi di vista per la guida con patente B? A oggi si continuerà a darla a chi vede con non meno di 2/10 sull’occhio peggiore e con almeno 5/10 su quello migliore, per un totale di almeno 7/10. Una mostruosità se paragonata al lavoro che ogni giorno i centri ottici in Italia fanno per far vedere bene e meglio la gente. Una mostruosità pensando a tutte le nuove necessità visive richieste al guidatore dalla sua stessa auto attraverso i sistemi digitali e di connessione. Una mostruosità rispetto all’aumento del traffico, dei pericoli non solo legati alle altre vetture. Eppure abbiamo perso anche questo treno. E non lo ha perso solo l’ottica, lo ha perso anche la classe medica. Inasprire i parametri della visione avrebbe comportato una rincorsa ai controlli, a nuovi occhiali con lenti più moderne.

La filiera della visione generalmente ritiene che se non succede nulla di nuovo, nulla di peggio può accadere. Tuttavia il mercato post pandemia non è più quello di una volta. È come prendere una scala mobile all’incontrario: anche se si sta fermi, si scende.

Nicola Di Lernia

Professione