Irsoo, con progressive e refrazione binoculare torna la formazione continua

I due corsi, anticipati da una preview nell’estate scorsa, sono in programma tra ottobre e novembre e confermano il ritorno delle lezioni in presenza

Si è aperta la nuova stagione dell’aggiornamento professionale alla scuola di Vinci, in modalità blended learning, cioè in presenza e in remoto: una formula già sperimentata poco prima del periodo estivo, che ha dato buoni risultati anche in termini di apprezzamento dei partecipanti. «I nuovi corsi iniziano con incontri a distanza, nei quali vengono messe le basi teoriche per le lezioni in presenza e lo sviluppo delle attività pratiche, che rimangono il cuore pulsante della nostra formazione - dice a b2eyes TODAY Alessandro Fossetti, direttore dell’Irsoo - In questi percorsi si vuole anche potenziare il lavoro in gruppo, con la ricerca di soluzioni ai deficit visivi più frequenti e la presentazione di casi problematici da discutere e risolvere insieme».

Il corso sulle lenti progressive (nella foto) punta soprattutto a far conoscere e diffondere quelle nozioni che solitamente esulano dalle informazioni aziendali, cioè «quali siano i profili aberrometrici delle singole progressive presenti sul mercato, con tanto di misure delle diverse zone funzionali - precisa Fossetti - Tale conoscenza può aiutare l’ottico optometrista a scegliere la migliore lente per ogni soggetto presbite, in relazione alle sue attività visive e comportamentali». I fondamenti della buona pratica nella presa dei parametri ottici e morfologici, sia con strumenti digitali sia con metodiche manuali, sono invece il secondo tema trattato nel corso, soprattutto dal punto di vista pratico, con esercitazioni in gruppi di poche unità guidati da un professionista esperto. «Senza un controllo adeguato della qualità della presa di questi parametri il montaggio delle lenti diventa in alcuni casi un’operazione astratta, mentre senza la conoscenza dei profili aberrometrici non si può prestare la dovuta attenzione alla distanza interpupillare e al canale di progressione - aggiunge il direttore dell’Irsoo - Difficile farlo, del resto, se non si conosce la reale lunghezza del canale e soprattutto la sua larghezza, parametro quest’ultimo che non viene praticamente mai dichiarato tra le caratteristiche delle lenti».

Il secondo corso di formazione continua verte sulla refrazione binoculare, cioè la misura della refrazione effettuata senza mai occludere un occhio, considerato dalla scuola toscana un aspetto di grande importanza e un elemento distintivo per la professione ottica e optometrica. «Si tratta di una tecnica che consente il controllo totale sui meccanismi di accomodazione e convergenza, la valutazione in contemporanea della fissazione e del meccanismo fusionale e quella del comfort della correzione a un livello inarrivabile con altre tecniche», conclude Fossetti.

(red.)

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