Miopia, nuove scelte politiche per prevenirla

Un protocollo congiunto tra il ministero della Salute e quello dell’Istruzione per fare screening visivi non solo a scuola, ma già tra i 3 e i 5 anni di età; un impegno per realizzare più strutture dedicate all’attività all’aria aperta o allo sport dei giovani; la valutazione delle risorse necessarie per fornire le soluzioni innovative alle famiglie italiane con bambini che presentano questa condizione visiva: sono i tre punti evidenziati martedì scorso a Roma dalla senatrice Elena Murelli, promotrice di un convegno che ha visto la partecipazione di politici, rappresentanti della classe medica e dell’industria

«L’allarme miopia viene dalla comunità scientifica nazionale e internazionale e va rivolto alle famiglie ma anche agli insegnanti: si tratta di un problema non ancora a fuoco e che deve essere posto sotto la luce giusta, se vogliamo dire così. Da qui la necessità di organizzare una giornata di awareness sul tema, meglio ancora se con proposte concrete», ha detto la giornalista Maria Rita Montebelli, che ha moderato il convegno istituzionale “La miopia-Come affrontarla con i presidi innovativi: le nuove strategie”, tenutosi il 22 ottobre nell’elegante Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani (nelle foto), sede degli uffici di senatori a vita ed ex presidenti della Repubblica.

Per l’area medica sono intervenuti Teresio Avitabile e Alessandra Balestrazzi, rispettivamente presidente di Siso e di Aimo, Luca Buzzonetti, primario di Oculistica all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, e Stanislao Rizzo, direttore di Oculistica presso il Policlinico Universitario Gemelli di Roma. Gli oftalmologi hanno ricordato la diffusione della miopia nel mondo, non solo in alcune aree geografiche, ma anche in Italia e soprattutto in prospettiva, con quel dato ormai noto del 50% circa di possibili miopi a livello globale entro il 2050. Nonché le patologie alle quali si può andare incontro se tale difetto refrattivo non viene tenuto sotto controllo, dallo stafiloma miopico alla maculopatia miopica che, come ha spiegato Rizzo, può essere neovascolare o atrofica, fino al distacco di retina. Hanno, inoltre, sottolineato che oggi ci sono gli strumenti per fronteggiare tale problematica visiva: la terapia farmacologica con atropina e le lenti oftalmiche dedicate, con buone percentuali di riuscita in entrambi gli ambiti, sia come numero di piccoli pazienti che rispondono a tali soluzioni sia come percentuale di riduzione della progressione miopica. Dati confermati da Silvano Larcher, medical & professional affairs manager di Hoya Italia, che ha ribadito i riscontri di anni di studi clinici e di pubblicazioni scientifiche sulle lenti da vista con tecnologia D.I.M.S: un rallentamento dell’evoluzione miopica in media del 60% e la possibilità di arrestarla per un portatore su cinque. Senza dimenticare il ruolo fondamentale dei pediatri, evidenziato da Elisabetta Cortis, presidente della sezione Lazio della Società Italiana di Pediatria, che ha ricordato come negli anni questa figura sanitaria sia diventata particolarmente brava nella diagnosi, meno invece nella prevenzione: oggi ci sono più bambini miopi non solo per un fattore genetico, ma anche per gli stili di vita, spesso a causa di una maggiore precarietà economica delle famiglie, che costringe i genitori a lavorare di più, a stare meno con i figli e quindi a lasciarli davanti allo schermo di un pc, di un tablet o, peggio ancora per la vista, di uno smartphone.

Ampio il parterre di senatrici e senatori presenti al convegno romano, da Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione presso il ministero dell’Istruzione e del Merito, a Tilde Minasi, da Andrea Costa a Nicoletta Spelgatti, da Elisa Pirro a Giovanni Satta, oltre a Elena Murelli, fino all’intervento in diretta di Achille Iachino, a capo della Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico: tutti hanno condiviso non solo la necessità di non sottovalutare il fenomeno miopico, ma anche l’importanza del coinvolgimento della comunità scientifica e la necessità di interventi concreti in fatto di prevenzione scolare e prescolare, utilizzando la strumentazione diagnostica più avanzata per gli screening, avviando campagne d’informazione e adottando le nuove soluzioni. Sarebbe inoltre auspicabile che lo Stato supporti l’impegno economico delle famiglie in tale ambito, nel rispetto delle risorse pubbliche disponibili, possibilmente già dalla prossima Legge di bilancio.

«Oggi in Italia ci sono oltre 110 mila portatori di lenti oftalmiche per la gestione della progressione miopica, ma i giovani miopi sono circa 1,6 milioni: non si tratta tuttavia di semplici monofocali, bensì di strumenti di prevenzione, anche se la prevenzione deve partire da più lontano, come ben evidenziato in questa giornata di lavori», ha concluso Montebelli.

Angelo Magri

Professione