Lavorare in sicurezza: l’importanza dell’associazionismo in ottica e optometria

Laura Livi (nella foto), già presidente della Società Optometrica Italiana dal 2016 al 2018, interviene sulle modalità operative dei centri ottici e dei professionisti della visione nella fase due dell’emergenza da Covid-19, anche alla luce del pezzo di Angelica Pagnelli sulle indicazioni utili che possono arrivare dalle recenti disposizioni per centri estetici e parrucchieri

Più che considerare quelle dei parrucchieri e dei centri estetici “linee guida” a noi utili, meglio fare alcuni distinguo: le “indicazioni” dell’Inail, contenute in quel documento tecnico, riguardano i servizi per la cura alla persona, mentre ottica e optometria hanno diverso ruolo e differenti funzioni. Inoltre la nostra categoria già da tempo ha dovuto adottare specifiche raccomandazioni di buona pratica per le varie attività in sicurezza, perché inclusa dall’inizio tra i servizi necessari.

In questi mesi di stretta emergenza il Governo, le organizzazioni sindacali e datoriali hanno sottoscritto due protocolli condivisi, contenenti linee guida generali, per agevolare le imprese nell’adozione di misure atte a contrastare la diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro e tutelare tutti i lavoratori. Fin da subito, a partire da questi protocolli ministeriali, Federottica e Sopti-Società Optometria Italiana hanno lavorato alla raccolta di indicazioni di sicurezza, sia per l’attività commerciale sia per quella professionale in ottica e in optometria, condivise dal Tavolo Interassociativo Tiopto, a disposizione di tutti i registrati.

È infatti compito delle associazioni produrre o approfondire specifiche raccomandazioni di buona pratica: queste non derivano quindi da un input istituzionale, se non di carattere generale, ma sono le associazioni stesse a diffonderle e a fare in modo che i soci si assumano la responsabilità di applicarle nelle varie attività lavorative interessate. Le associazioni tecnico-scientifiche sono anche essenziali nell’imporre il proprio ruolo per reagire ai cambiamenti e alle esigenze particolari, proponendo una cultura della pratica basata sull'evidenza. Analogamente, con le dovute peculiarità, le associazioni sindacali aiutano a svolgere l’attività in modo efficace.

Lavorare da soli è spesso critico e rischioso. È invece importante far parte di una o più associazioni: per migliorare il talento e la propria esperienza, per disporre di un’assicurazione ad hoc, per contare su contenuti di qualità basati sull’evidenza scientifica, così da rispondere celermente alle richieste di tutela e aggiornamento, non solo durante le emergenze.
(red.)

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