Istat: ad aprile bene l’industria, soffre ancora il commercio

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica, recentemente pubblicati, risulta invece molto marcato l’incremento tendenziale nel dettaglio: è ovviamente il risultato del confronto con le vendite dello stesso mese del 2020, caratterizzato dalle estese chiusure dovute alle misure di contrasto all’emergenza sanitaria
 

Ad aprile 2021 si stima una flessione congiunturale per le vendite al dettaglio (-0,4% in valore e -0,5% in volume). Le vendite dei beni alimentari sono in aumento (+1% in valore e in volume), mentre diminuiscono quelle dei beni non alimentari (-1,5% in valore e -1,7% in volume). Nel trimestre febbraio-aprile 2021, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano del 4,3% in valore e in volume. La crescita è dovuta alle vendite dei beni non alimentari (+8,6% in valore e +8,4% in volume), mentre quelle dei beni alimentari sono in diminuzione (-0,7% in valore e -0,5% in volume). Su base tendenziale, ad aprile 2021, le vendite al dettaglio aumentano del 30,4% in valore e del 31,5% in volume. Anche in questo caso sono quelle dei beni non alimentari a determinare l’aumento con un forte incremento sia in valore sia in volume (rispettivamente +83% e +83,1%); le vendite dei beni alimentari risultano in crescita contenuta (+0,6% in valore e +1,2% in volume). Il fortissimo incremento tendenziale che si osserva per quasi tutti gli aggregati è frutto del paragone con aprile 2020, in pieno lockdown. In particolare, Foto-ottica, pellicole e strumenti musicali è cresciuto del 268% (nella tabella).

Sul fronte della produzione industriale ad aprile 2021 si stima che l’indice destagionalizzato aumenti dell’1,8% rispetto a marzo. Nella media del periodo febbraio-aprile il livello della produzione cresce dell’1,9% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali in tutti i raggruppamenti principali di industrie: variazioni positive caratterizzano, infatti, i beni strumentali (+3,1%), l’energia (+2,4%), i beni intermedi (+1,1%) e, in misura meno rilevante, i beni di consumo (+0,5%). Corretto per gli effetti di calendario, ad aprile 2021 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 79,5%, in ragione del dato eccezionalmente basso di aprile 2020. Incrementi straordinariamente ampi caratterizzano pertanto tutti i comparti: l’aumento, meno pronunciato per l’energia (+14,2%), risulta elevatissimo per i beni strumentali (+119,5%), i beni intermedi (+98,1%) e quelli di consumo (+62,2%). Tutti i principali settori di attività economica registrano aumenti su base tendenziale, a esclusione della produzione di prodotti farmaceutici di base (-3,2%). La crescita più ampia caratterizza i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+363,2%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+327,3%), delle altre industrie (+160,9%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+149,3%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+132,8%).

(red.)

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