Nonostante le buone performance di gennaio e febbraio, pesa il crollo delle vendite a marzo attraverso il canale ottico, pur a fronte di un incremento nell’online. Il gruppo ha così chiuso il primo quarter dell’anno con quasi 3,8 miliardi di ricavi consolidati (nella tabella). Si teme tuttavia una contrazione più marcata di fatturato e marginalità per il periodo aprile-giugno
Il risultato corrisponde a un calo del 10,1% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno (-10,9% a cambi costanti) che significa, di fatto, una buona tenuta nell’attuale scenario di crisi globale. «Sebbene il fatturato sia diminuito ulteriormente ad aprile, il bisogno essenziale di migliorare la vista è strutturale e ci si aspetta alimenti la domanda rimasta inespressa quando la crisi si attenuerà, portando il business ottico a essere uno dei primi settori a ripartire - si legge in una nota di EssilorLuxottica - Le vendite online hanno, ad esempio, registrato un'accelerazione nel mese di marzo, quando hanno raggiunto il 7% del fatturato della società, contro il 5% sull’intero trimestre, e sono ulteriormente aumentate ad aprile. Nei primi paesi che hanno riaperto le vendite di prodotti ottici hanno riacquistato slancio dalla fine di marzo. In Cina, in particolare, le vendite di lenti da vista sul mercato interno sono tornate a crescere rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a partire dalla fine di aprile nonostante il totale fatturato sia ancora in contrazione». Secondo la multinazionale, i primi due mesi del 2020 sono stati caratterizzati da una forte crescita del business, seguita da un rapido calo nella maggior parte dei mercati per le chiusure dei negozi e le misure di distanziamento sociale imposte dalla pandemia di Covid-19, con conseguenti rallentamenti nelle attività per tutte le divisioni e le aree geografiche interessate.
Il gruppo dichiara, inoltre, di aver chiuso il trimestre con 4,9 miliardi di euro di liquidità e investimenti a breve termine e con 4,8 miliardi di euro di posizione finanziaria netta, che include anche le passività del principio contabile Ifrs-16, nonché di disporre di linee di credito non utilizzate per 5,2 miliardi di euro. Come già annunciato, l’outlook di EssilorLuxottica per il 2020, inizialmente pubblicato ai primi di marzo, non è più valido. «Allo stato attuale la società non ha una visibilità sufficiente per fornire una valutazione sulla portata complessiva dell'impatto di Covid-19, data la situazione instabile - precisa il comunicato - È tuttavia probabile che i ricavi e la redditività del secondo trimestre subiscano ancora un impatto significativo per effetto della pandemia, più che nel primo trimestre».
«Il mercato sta affrontando una crisi senza precedenti e la nostra risposta in questa fase, come azienda di riferimento del settore, è stata guidata dal senso di responsabilità verso tutti coloro che fanno affidamento sulla nostra società. Di fronte alla pandemia di Covid-19 abbiamo cercato di essere d’esempio nel garantire la sicurezza dei nostri dipendenti e delle loro famiglie e la disponibilità sul mercato di servizi e prodotti essenziali per la cura della vista anche agli operatori che lavorano in prima linea nell’emergenza, oltre che nel supportare il business dei clienti e dei partner che rappresenta la linfa vitale delle nostre attività. Mentre prepariamo la nostra organizzazione per i mesi a venire, le prime esperienze dei paesi nei quali si inizia a riaprire sono incoraggianti e ci dicono che, quando la crisi si attenuerà, ci sarà un aumento della domanda che noi saremo pronti a soddisfare». È il commento nella nota di Francesco Milleri, amministratore delegato e vicepresidente di Luxottica, e di Paul du Saillant, ceo di Essilor, i quali ricordano anche come «la piattaforma digitale e interconnessa, alla quale abbiamo lavorato e che collega più di 400 mila negozi di ottica e laboratori nel mondo, può permetterci oggi di offrire il miglior supporto ai nostri clienti ottici e garantire il servizio a tutti i nostri consumatori, anche nei momenti più difficili».
(red.)