È stata recentemente presentata a Milano la prima edizione di “Making IT–Fitting the Future", una raccolta di interviste volte ad approfondire la conoscenza dell’industria della moda attraverso le esperienze di 25 imprenditori che raccontano la propria storia: tra questi anche anche quattro realtà dell’eyewear
La pubblicazione (nella foto, la copertina) è stata realizzata da Deloitte, azienda di servizi di consulenza e revisione, con il supporto di Scuola Holden, scuola di storytelling e di arti performative fondata nel 1994 a Torino da Alessandro Baricco, attraverso la voce diretta di 25 imprenditori di altrettante aziende: mette in evidenza i punti di forza del settore così come le sfide che portano le realtà del sistema moda a ripensare al proprio modo di fare impresa, tra cui l'evoluzione del consumatore, la sostenibilità e l'attrazione di talenti.
Quella che si delinea è una narrazione diversa dal consueto di alcune delle società che operano in un comparto che costituisce una delle colonne portanti dell’industria italiana e contribuisce attivamente allo sviluppo economico del paese. «Nel 2018 il fatturato dell’intero settore tessile, moda e accessorio ha raggiunto i 95,5 miliardi di euro e registrato un saldo della bilancia commerciale positivo per oltre 28 miliardi», si legge in una nota di Deloitte.
«Il Sistema della moda italiano può vantare fattori che lo rendono unico al mondo. Come racconta questo libro, ad esempio molte delle 65 mila aziende presenti sul territorio italiano sono attive da più generazioni e i segreti dell'artigianalità diventano industrie e vengono tramandati di padre in figlio», commenta in un comunicato Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda.
Tra le figure selezionate per raccontare l’eccellenza italiana, nel mondo dell’occhiale sono stati inseriti Nicola Del Din, amministratore delegato di Pramaor, Ennio e Barbara De Rigo, rispettivamente presidente del cda e responsabile marketing housebrand di De Rigo Vision, Callisto Fedon, amministratore delegato di Giorgio Fedon & Figli, e Cristiano Milone, ad di Mirage.
(red.)