Voltini: Federottica attacca gli operatori del settore e si allea con Federfarma

«Nel mese di luglio, per la precisione il giorno 11, subito dopo aver lanciato la “guerra santa” contro le catene di ottica, legittimi operatori del settore, nella sede di Via Cenisio a Milano Giulio Velati stringeva un accordo con Federfarma, associazione che rappresenta 16.000 farmacie private – scrive al nostro portale Daniele Voltini (nella foto) - Oggetto dell’accordo: sviluppare un’azione sinergica verso il ministero della Salute e il ministero dello Sviluppo economico per accreditare il fatto che “SOLO” gli Ottici e i “FARMACISTI” (???) possiedono la professionalità adeguata per vendere prodotti ottici».
Ma, secondo l’ad di Ottica Avanzi, l’assurdità non si ferma qui. «Addirittura si parla di costruire azioni congiunte per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica (i nostri clienti) che Ottici e Farmacisti sono i professionisti da cui andare serenamente a comprare gli occhiali – aggiunge Voltini - Si parte dagli occhiali premontati, se ognuna delle 16.000 farmacie di Federfarma ne vendesse anche solo uno al giorno, parliamo di 5,5 MILIONI di occhiali premontati in un anno. Ma una volta legittimato, da parte delle associazioni degli ottici, che le Farmacie hanno la stessa professionalità, dal premontato a tutto il resto il passo è breve.  Basta che una farmacia assuma un ottico, o ne formi uno, e il gioco è fatto.  Se solo il 20% delle Farmacie di Federfarma avesse una dimensione sufficiente per aprire un corner di ottica con un diploma, ci troveremmo di colpo 3.000 competitor nuovi dei quali abbiamo anche accreditato la professionalità».
Ma tutto questo è soltanto fantascienza? «Guardate cosa fa Boots, gigantesca catena di Farmacie, in Inghilterra… - è la risposta che dà Voltini - Grazie Giulio Velati, lei che pensa di difendere la categoria, si ricordi la prima regola del buon senso: la pecora che si allea col lupo fa sempre una butta fine. Quanto ci manchi caro Giuseppe Ricco, padre fondatore di Federottica, la cui statura morale e professionale era gigantesca confrontata ai “nani” di oggi».
(red.)

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