Velati: senza Ecm si penalizza il benessere visivo

Cosa pensate di fare, da soli o insieme ad altre associazioni, per indurre la Commissione Nazionale a cambiare rotta?
Federottica e le altre realtà associative del settore, ciascuna con le proprie peculiarità, si stanno coordinando per intraprendere ogni opportuna e doverosa azione che contrasti l’esclusione degli ottici optometristi dall'obbligatorietà degli Ecm. È nostro fermo obiettivo ottenere il giusto e doveroso ripristino delle peculiarità che vedevano la nostra professione inserita a pieno titolo nel novero delle professioni di carattere sanitario.
Come giudicate il fatto che l’esclusione degli ottici sia stata un “riflesso” della decisione presa dalla Commissione nei confronti degli odontotecnici?
Ribadendo che si tratta di una decisione superficiale e irresponsabile, vorrei sottolineare che l’obbligatorietà dell’aggiornamento era stata accettata e svolta fin dall’inizio con puntuale rigore e attenzione dalla nostra categoria, convinti del suo valore per accrescere la propria professionalità. 
Quali scenari si aprono ora per la formazione ottica in Italia?
La formazione e l’aggiornamento dovrebbero essere il fiore all'occhiello di una pubblica amministrazione che si pone l'obiettivo di creare le condizioni per dare il miglior servizio ai suoi cittadini. Senza l’obbligatorietà dell’aggiornamento Ecm, si va nella direzione contraria che porta allo svilimento dell’importanza della formazione professionale e, di conseguenza, si priva il pubblico del miglior servizio possibile.
A.M.

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