Gli occhiali universali, creati dalla Adlens di Oxford, utilizzano lenti adattative cave, con uno strato interno plastico: agendo sulla rotellina laterale, un fluido trasparente e con indice di rifrazione molto alto viene pompato all’interno di questo componente delle lenti. Quanto più fluido viene pompato tanto più la curvatura aumenta, rendendo le lenti maggiormente performanti. «Intervenire variando direttamente l’indice di rifrazione, e non il raggio, è sicuramente un passo avanti nella tecnologia, addirittura rivoluzionario – commenta a b2eyes.com Gianmario Reverdy, formatore S.Opti e docente in corsi Ecm – Ho qualche dubbio, invece, sulle applicazioni pratiche future, in quanto l’attivazione attraverso la rotazione di una rotella mi sembra poco funzionale».
Come riferisce il sito tecnocino.it, la società inglese sta progettando questa tecnologia per i paesi in via di sviluppo e per le zone dove mancano ottici e oftalmologi. Gli occhiali universali arriveranno anche nei negozi o rimarranno nel mare delle probabilità?
D.d.S.
Un occhiale per tutta la vita…
