Saffioti: Federottica poteva “cavalcare” la nostra iniziativa

Franco Saffioti (nella foto) tiene a precisare che i premontati sono soltanto la punta dell’iceberg della protesta del MOI. «La nostra è una professione troppo importante, capace di collegare la classe medica all’utenza finale, perché un dispositivo medico come l’occhiale possa essere fornito da qualsiasi esercizio commerciale – afferma l’ottico piemontese al nostro portale – Già la soppressione delle licenze fu un duro colpo per la nostra attività, poi è venuta la legge Bersani che ha ripartito le attività tra food e non food: temiamo che venga progressivamente erosa una parte della nostra attività a danno del cittadino, dai premontati ai liquidi per le lenti a contatto, alle stesse lac». Senza dimenticare come la professionalità degli ottici venga trascurata anche su questioni di grande impatto sociale, come i controlli della vista per il rinnovo delle patenti. «È proprio partendo dalle analisi che ho fatto su questo tema così delicato che mi sono avvicinata e ora sostengo il MOI – sottolinea Agostino – Mi chiedo: se la farmacia vende le lac da banco o le boutique gli occhiali da sole, senza alcun tipo di preparazione da parte del personale addetto, noi cosa abbiamo studiato a fare ottica e, in molti casi, anche optometria? Alla fine, chi ci tutela?».
Dopo lo sciopero del 26 ottobre, alla quale i promotori auspicano che partecipi almeno un migliaio di ottici in tutta Italia, il MOI conta di presentare al ministero della Salute una raccolta di firme già in atto, con le richieste del Movimento.
A.M.

Punto vendita