Retina da laboratorio: ma funzionerà?

Secondo gli esperti, tuttavia, non è detto che una retina simile, seppure anatomicamente ""giusta"", funzioni. In molti, infatti, cercano di produrre in vitro tessuti complessi, ma nessuno è finora riuscito a ottenerne di funzionanti. Senza contare i rischi connessi all'uso delle staminali embrionali, che possono portare alla formazione di teratomi, tumori di origine embrionaria. «Il cammino per arrivare all'uomo è molto lungo e non bisogna farsi illusioni - ha dichiarato Paolo Vinciguerra, responsabile dell'Unità di Oculistica dell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano), a corriere.it - Per di più, se anche otterremo retine da cellule staminali, potranno essere impiegate su pazienti selezionati, con malattie ereditarie-distrofiche in cui solo alcuni strati della retina sono compromessi. Le retine da staminali serviranno, cioè, per riparare piccole aree in un'anatomia per il resto integra. Perché le nuove cellule, per funzionare, avranno bisogno di un ambiente oculare favorevole: con un tessuto scompaginato le probabilità di riuscita sarebbero vicine allo zero».
(red.)

Lenti oftalmiche