Premontati, il problema rimane la distribuzione

«Allestire un negozio di ottica, investire in termini di preparazione in campo optometrico (sappiamo quanto costano i diplomi e i corsi di contattologia e optometria), investire nei macchinari (molti di noi hanno sale di refrazione migliori di quelle di alcuni oculisti!) per poi ridursi a vendere i premontati a 5 euro, credo sia proprio de professionalizzante».
Sono le parole di un ottico di Bari che compaiono tra i commenti nella pagina di facebook di b2eyes.com all’appello di Laspesa e che rappresentano in generale il punto di vista degli ottici italiani, che continuano a considerare la questione premontati una causa persa. Il cuore della questione è il loro netto rifiuto a competere con una concorrenza fatta di canali alternativi che non garantiscono qualità e competenza. «Fino a quando ci saranno farmacie, supermercati o bancarelle presso le quali si potranno trovare occhiali da lettura a prezzi stracciatissimi, anche a 2 euro – commenta un altro ottico - continuerò a non tenerli presso il mio punto vendita: lo considero un mercato svilente e poco dignitoso». I professionisti del settore, infatti, con questa rigida chiusura nei confronti del mercato dei premontati, dimostrano ancora una volta di essere legati alla tradizionale formula montatura più lente che considerano la soluzione più sicura e professionale, in quanto garante di un servizio personalizzato ed efficiente con il quale possano distinguersi.

(red.)

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