Ottici nella grande distribuzione? Solo se tenuti sott’occhio

«É necessario, innanzitutto, stabilire la legittimità dell’apertura di punti vendita ottici all’interno di grandi strutture commerciali o nei supermercati: prerogativa fondamentale, ricordiamolo, è la presenza di un ottico optometrista responsabile», ha spiegato a b2eyes.com Giulio Velati (nella foto), presidente di Federottica, l’organismo che rappresenta gli ottici optometristi italiani. Un discorso a parte va dedicato, invece, alla scelte di tipo commerciale. «Purtroppo una politica scontistica selvaggia va a penalizzare inevitabilmente il mercato – continua Velati – Il consumatore è attirato dall’offerta vantaggiosa, che non è detto sia accompagnata da professionalità e da qualità del prodotto».
Giulio Velati va a monte del problema e rivolge un monito a quei produttori che «permettono o quantomeno facilitano una offerta commerciale con condizioni e prodotti “particolari”, e che va a vantaggio soprattutto della distribuzione organizzata, andando così a penalizzare l’ottico optometrista indipendente che fa della professionalità e della competenza la propria ragion d’essere per dare il miglior servizio al pubblico». Per questo motivo Federottica sta dando inizio, con Anfao, l’associazione dei produttori di occhiali, a un vero e proprio codice di comportamento. «Sarà rivolto sia al settore dell’industria ottica sia a quello della distribuzione – spiega Velati - e prenderà in esame le problematiche che causano quelle turbative di mercato sempre meno trasparenti e che disorientano il consumatore».
F.T.

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