Ottica Marina Cauti: due aree per “captare” l’anima del cliente

L’apertura della nuova sede di Ottica Marina Cauti è stata determinata in primis perampliare gli spazi a disposizione. «Avevo l’esigenza di avere due studi, uno dioptometria e uno di ortottica e contattologia spiega l’imprenditrice ottica ab2eyes.com - Inoltre, il punto vendita dispone di un ampio laboratorio per imontaggi e di un angolo tecnico nel bel mezzo del negozio, che fa capire evedere al cliente che cosa c’è dietro un centro ottico. Per quanto riguarda lospazio vendita ho voluto creare due aree, però non divise tra sole e vista,come spesso si fa, ma dedicate alle intere collezioni delle aziende su cui puntiamo,espressione della loro filosofia. Mi piaceva l’idea di creare due zone in cuiogni persona potesse riconoscersi: quando il cliente entra in negozio, non èfacile sapere cosa sta cercando, in questo modo, spaziando, può indicare megliol’esigenza che ha».
La prima area è moderna, con arredi laccati bianchi che mettono in risalto icolori delle montature e ospita l’offerta più di tendenza. La seconda è,invece, dedicata alla proposta di ispirazione vintage: in questo spazio,caratterizzato dall’uso di materiali come il legno e personalizzato, datol’enorme valore che l’imprenditrice dà al lavoro della sua squadra, con unagrande stampa a parete di una foto sua e dei suoi due collaboratori, RaffaeleGernone e Alessia Sperandii, si trovano marchi poco conosciuti al grandepubblico in cui l’ottica abruzzese crede molto. «Il mio obiettivo non eradiventare un negozio di nicchia, perché trovandoci in un piccolo centrodobbiamo venire incontro alle necessità di target diversi, ma fare ricerca suprodotti di qualità, che escono dagli schemi propositivi più consueti»,prosegue la professionista, che per dare un’impronta veramente personale al suonegozio ha curato il progetto insieme all’architetto Diego Bettin, affidandosiper gli interni a Madera Arredamenti di Pescara. «Non desideravo utilizzaremoduli standard e non volevo pannellature di grande metratura che nonconcentrano l’attenzione sul prodotto, disorientando il cliente – spiega – Hopuntato, facendo creare delle nicchie, su un’esposizione non massiccia. Sonoconvinta si debba parlare con le persone, per capire cosa desiderano, cosa siaspettano. Bisogna aumentare la relazione interpersonale e anche saper spiegarele aziende e cosa c’è dietro i loro prodotti».
Esempre nel segno della relazione, il nuovo punto vendita presenta un’altraparticolarità. «Abbiamo incluso una zona con un piccolo angolo bar, doverendere più gradevole l’attesa, continuando così nel nostro percorso diritagliare dei momenti in cui si dialoghi senza concentrarsi solo sulla venditae sui numeri – conclude Cauti – È uno spazio di relax per noi e per i clienti.E anche per accogliere in modo diverso agenti e rappresentanti, per i qualiabbiamo creato nei due studi pure delle aree riservate per visionare meglio icampionari, nel rispetto del loro lavoro» (nella foto, uno scorcio dell’interno del negozio).
N.T.

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