Occhiale regolabile sì, ma da Terzo Mondo

Il fisico John Silver  (nella foto), insegnante alla Oxford University, ha realizzato un paio di occhiali economici che possono essere inviati ai paesi del Terzo Mondo. Come riportato da Il Sole 24 Ore, sono prescrivibili anche in assenza di medici oculisti sul territorio perché il liquido nelle lenti è regolabile dal paziente in modo semplice e in relazione alla propria esigenza. Dentro le lenti realizzate in plastica dura, infatti, ci sono due sacche chiare riempite di liquido, a ognuna di queste sacche è collegata una piccola siringa aderente alla stanghetta degli occhiali. Chi li indossa può regolare l’effetto della siringa per aggiungere i diminuire la quantità di liquido nella membrana, cambiando così la potenza delle lenti. Quando la giusta calibratura è stata raggiunta, la membrana di ogni lente viene sigillata torcendo una piccola vite e le siringhe vengono rimosse. L’adozione di questi occhiali è facile, chiunque è in grado di regolare le lenti in base alla propria esigenza, perché verificare a vista il corretto bilanciamento del liquido nelle sacche.
L’invenzione di Silver è stata messa in produzione per realizzare in primo lotto di 30mila paia di occhiali che sono già stati distribuiti in 15 paesi in via di sviluppo con l’obiettivi di soddisfare le esigenze di tutti gli ipovedenti dei paesi privi di risorse economiche per l’assistenza medica di base e di oculisti sul territorio. «Mi sembra una soluzione utile per paesi in fase di sviluppo, dove anche un leggero miglioramento del visus rappresenta comunque un passo avanti per i loro abitanti – commenta a b2eyes.com Giorgio Righetti, direttore dell’Istituto Zaccagnini di Bologna – Al contrario in realtà già sviluppate, come l’Italia, non credo possa costituire una vera innovazione, perché la correzione optometrica viene fatta a spanne».
(red.)

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