No agli occhiali 3d per gli under 6

Gli occhiali 3d al cinema non sono indicati per i più piccoli. Il chiarimento, riportato da repubblica.it, arriva dal Consiglio Superiore di Sanità, che in un parere formulato il 2 marzo ha proposto il divieto per i bambini sotto i 6 anni, oltre a stabilire un intervallo più lungo tra primo e secondo tempo e a chiedere il divieto anche per gli occhiali non monouso. Il parere, richiesto dal Codacons e formulato dalla sezione II del Css, sottolinea che «per la visione di spettacoli cinematografici l'utilizzo degli occhiali 3d sia controindicato per i bambini al di sotto dei 6 anni di età; limitato nel tempo per gli adulti; garantito con fornitura del tipo monouso agli spettatori». Infine il Css ritiene che «sia opportuna un'ampia divulgazione informativa circa l'utilizzo appropriato e corretto degli occhiali 3d nelle sale cinematografiche». È ,infatti, di ieri, lunedì 15 marzo, la notizia di una bimba di tre anni che ha riportato una fortissima infiammazione all'occhio sinistro dopo qualche ora dalla visione del film Alice in the Wonderland (nella foto la locandina) in un cinema di Milano con gli occhiali 3d.
Alla luce del parere del Css, già da domani, spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi «non sarà possibile la visione di film in 3d in quei cinema che non utilizzano occhiali monouso. Non solo. Anche i cartoni animati e i film per bambini subiranno serie ripercussioni, essendo assolutamente controindicata la visione con tali occhiali ad un pubblico di età inferiore ai 6 anni. Pur avendo il Consiglio Superiore di Sanità accolto parte delle nostre richieste, non possiamo dirci soddisfatti - prosegue Rienzi - Gli occhiali in 3d, infatti, a differenza di quanto sostiene il Consiglio devono considerarsi a tutti gli effetti occhiali, e come tali essere muniti di marchio CE come prevede la legge. A tal fine incaricheremo le Procure della Repubblica di tutta Italia di intervenire a tutela della salute degli spettatori».
(red.)

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