Muscardini: il no di Eurom al made in era chiaro

Sollecitata dal nostro portale, Cristiana Muscardini (nella foto) risponde alla critica sollevata dal direttore generale di Eurom, Bertrand de Limé, riguardo al mancato consulto della federazione comunitaria da parte della parlamentare italiana, sulla possibilità di includere gli occhiali tra i settori interessati al provvedimento che impone l’etichetta d’origine obbligatoria sui prodotti moda provenienti dai paesi extra-Ue. «Vi sono state richieste per inserire e altre per togliere l’occhialeria dal regolamento – ha aggiunto Muscardini - L’Aula ha votato, sentite le varie istanze. In Europa il peso delle associazioni di categoria incide maggiormente rispetto a quello di singole imprese o associazioni territoriali. A mio avviso l'inserimento dell'occhialeria sarebbe stato utile ad alcune piccole e medie imprese italiane, ma il Relatore non agisce da solo perché deve tener conto delle diverse realtà europee e delle esigenze di tutti i Paesi dell'Unione, anche quelli i cui Governi sono contrari al regolamento».
La parlamentare europea si mostra soddisfatta dei risultati finora ottenuti. «Con un lungo lavoro di mediazione sono così riuscita a far approvare a grande maggioranza dal Parlamento il regolamento, con un testo addirittura più ampio rispetto alla proposta originale della Commissione che risaliva al 2005 – ha detto Muscardini - È stato un grande passo avanti per tutto il manifatturiero europeo, ma la battaglia non è ancora finita: siamo infatti in attesa del parere del Consiglio europeo all'interno del quale molti Governi del nord rimangono ancora contrari».
V.G.

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