«Risulta difficile quantificare il numero di centri ottici che hanno aderito allo sciopero del 26 ottobre, ma dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto, supportate anche dalle foto di saracinesche chiuse con il cartello che avevamo fatto predisporre per l’occasione (nelle foto, tratte dal gruppo in Facebook), possiamo verosimilmente stimarli in un migliaio», afferma a b2eyes.com l’ottico piemontese, regione da cui, di fatto, è partita nei mesi scorsi la protesta contro un declassamento della professionalità in atto, a detta dei promotori, nella categoria. Secondo il Movimento, tuttavia, allo sciopero avrebbero partecipato ottici di tutta Italia. «Considerando i mezzi che avevamo a disposizione e il fatto che l’iniziativa è partita da un social network, è molto gratificante il risultato ottenuto dall’adesione allo sciopero di sabato, per cui siamo entusiasti - aggiunge Saffioti – Risultato cui ha contribuito l’appoggio di due gruppi dinamici come Ottica Amica e Occhibelli, che hanno divulgato l’iniziativa, insieme a una parte dei media di settore».
Il Movimento Ottici Indignati, comunque, non si ferma alla serrata di sabato scorso. «Sono già emerse alcune idee interessanti da parte di alcuni ottici aderenti al nostro gruppo, che al momento non possono essere ancora svelate, ma che già con il 2014 potrebbero iniziare a concretizzarsi», anticipa Saffioti.
A.M.