Così Dilva Drago, presidente dell'Associazione Italiana Ortottisti assistenti in oftalmologia, ha bocciato il suggerimento partito dai vertici della Usl veneta per aggirare il problema delle liste d'attesa, come riportato da Gazzettino.it. «Semmai, ciò che si potrebbe ampliare – sempre secondo la Drago - sarebbero alcune competenze dell'ortottista, che, oltre a valutare alcuni disturbi motori e sensoriali della visione potrebbe anche occuparsi di altri esami diagnostici che compongono la valutazione della funzionalità visiva. Invece, l'esecuzione di questi esami da parte dell'ottico rappresenterebbe un abuso professionale».
In realtà, la Usl di Asolo avrebbe suggerito ai medici di base di non mandare dall’oculista anche chi, in seguito a un peggioramento fisiologico della vista, necessita semplicemente di cambiare le lenti, attività di competenza dell’ottico. L’organico della struttura sanitaria è, infatti, sottodimensionato e, quindi, indispensabile per chi si presenta con problemi visivi più seri.
(red.)