«Un maestro di vita». C’è tutta le spontaneità dell’affetto unito al dolore per la perdita in queste poche parole pronunciate dalla figlia Antonella. Guglielmo Conte (nella foto) aveva iniziato giovanissimo, ad appena 15 anni, nel settore dell’ottica, collaborando con lo zio Luigi nel laboratorio Conte di lenti oftalmiche, a Napoli. La passione per il mestiere, soprattutto per la costruzione delle lenti, lo aveva spinto nel 1980 ad avviare la prima attività in proprio, sempre un laboratorio oftalmico, ma a Salerno: la FOM, sigla che stava per Fornitura Ottiche Meridionali. Sette anni più tardi si sarebbe trasferito ad Atripalda, pochi chilometri di distanza da Avellino, per aprire l’omonimo centro ottico, famoso in zona anche per il logo: un omino con i baffi, proprio come quelli che portava lui. «Amava in toto il suo mestiere, ma più di tutto amava realizzare un occhiale, costruire le lenti, per cui appena poteva si trasferiva nel laboratorio: aveva a tutti i costi voluto che fosse all’interno del punto vendita», ricorda Antonella Conte, laureata in Ottica e Optometria a Isernia, che da alcuni anni collaborava con il papà nel negozio. E Antonella svela a b2eyes.com una curiosità che fotografa meglio di qualsiasi attestato la passione di Guglielmo Conte per la professione di ottico. «Da giovane era riuscito a vincere il concorso alle Poste – racconta – ma vi rinunciò, preferendo al classico posto sicuro l’attività nel nostro settore».
A.M.