Come si può raggiungere questo obiettivo? Per Caccini la formula è semplice e rivoluzionaria al tempo stesso. «Innovando per aumentare il contenuto tecnologico dei prodotti e offrendo il multiequipaggiamento, che nell’occhiale significa rispondere alle esigenze di chi sta al sole, ad esempio, o a quelle delle attività di ogni giorno, quando c’è bisogno di un paio di scorta o, ancora, in ufficio». L’innovazione, però, per essere efficace ha bisogno di una comunicazione all’altezza. «E chi c’è meglio di voi nel comunicare al consumatore finale, indirizzando così il mercato – ha aggiunto Massimo Barberis (nella foto), Sales & Marketing manager di Essilor Italia, rivolgendosi alla platea di circa 300 persone, tra titolari di punti vendita del centro-nord, vertici dei principali gruppi, stampa e addetti ai lavori – L’ottico, infatti, detiene il contatto diretto e un forte legame con il consumatore, al quale è in grado di offrire una consulenza professionale. Ecco perché stiamo lavorando e investendo sul fronte della distribuzione, della comunicazione e dell’informazione al canale medico».
Queste valutazioni sono state supportati dai dati illustrati da Giampaolo Falconio di GfK. «Alcuni mercati hanno già reagito alla crisi attraverso l’innovazione, ma sappiamo che l’ottico è un business complesso – ha ricordato Falconio – Eppure nel 2013 il 50% del fatturato sulle progressive è stato generato da lenti con un prezzo superiore a 250 euro per lente e, spesso, c’è stata sintonia tra il prezzo delle progressive e quello della montatura scelta». Falconio ha, inoltre, spiegato che esistono margini di crescita del business legato all’innovazione anche nelle lenti a contatto, l’altro grande attore del Road Show, che ha visto gli interventi dei vertici della Divisione Vision Care di Alcon Italia, l’ex-Ciba Vision. «Basti pensare che il 40% degli ottici italiani ancora oggi non vende le giornaliere in silicone hydrogel e che solo tremila centri ottici tratta le giornaliere multifocali», ha detto il manager di GfK.
A.M.