Dormire con le lac per curare la vista

«Una nuova soluzione che consiste nel correggere temporaneamente alcuni difetti visivi, tra cui miopia, astigmatismo e ipermetria, per mezzo di lenti a contatto che si indossano durante il sonno e che, se utilizzate per almeno 7-14 giorni consecutivamente, possono portare a notevoli miglioramenti», così si esprimeva ieri il contattologo Enzo Spoto alla trasmissione di Di Pietro. Il trattamento non invasivo è consigliato a pazienti cui mancano fino a 6 diottrie di miopia e 1,75 di astigmatismo e presenta un costo che oscilla tra gli 800 e i 1200 euro, in base ai difetti visivi. Alla trasmissione di Rai 1 ha presenziato anche l’oculista e docente di oftalmologia presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, Andrea Cusumano, il quale ha manifestato una certa perplessità riguardo alla tecnica di correzione temporanea. «Si tratta di uno strumento di nicchia - afferma Cusumano - in quanto dobbiamo considerare che non ha un’efficacia permanente, cosa che invece garantisce la chirurgia refrattiva, e che viene utilizzato un mezzo che deforma leggermente la curvatura corneale durante la notte, in un momento, cioè, in cui il paziente non è vigile e può non accorgersi di qualche disagio. Però - continua l’oculista - è un prodotto che, se usato con attenzione e con una supervisione medica può essere utile in alcuni casi; ad esempio, io la considero una situazione ideale per gente, come uno sportivo o un olimpionico, che non può affrontare una gara per l’impossibilità di usare le lac, in questo modo un naturale e temporaneo miglioramento della vista può risolvere il problema».
(red.)

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