Degenerazione maculare? Ci vuole un telescopio nell’occhio

«Il nostro primo impegno per chi è affetto da degenerazione maculare è stato la realizzazione di un sistema ottico ingrandente denominato IOL-Vip – ha recentemente spiegato Chiara Olga Pierrottet dell’Ospedale San Paolo di Milano - Si tratta di un vero e proprio telescopio, che può essere inserito nell’occhio dei pazienti, sfruttando le strutture oculari come sostegno. Due piccole lenti di pochi grammi, in un materiale inerte, totalmente tollerato, vengono inserite nell’occhio durante un intervento chirurgico molto simile a quello di cataratta. La loro funzione è di fornire all’occhio delle immagini un poco più grandi del normale, consentendo di aumentare la capacità visiva di chi vede poco, senza stravolgere la percezione di ciò che lo circonda».
«Nel nostro lavoro utilizziamo anche l’informatica che ci permette di creare un percorso riabilitativo personalizzato – ha ricordato Pierottet – Infatti, attraverso un piccolo Pc portatile, preparato in modo tale da poter essere facilmente utilizzato anche da chi non ha dimestichezza con i computer, viene presentata al paziente una serie di esercizi di lettura, grazie ai quali gli ipovedenti imparano a utilizzare il proprio residuo visivo con il miglior vantaggio funzionale possibile. Sono quasi 8 anni che applichiamo questa tecnica che ha dimostrato di essere sicura ed efficace nel migliorare la vista di un gruppo di pazienti con le opportune caratteristiche cliniche e funzionali di partenza».
(red.)

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