«I corsi Ecm hanno in passato contribuito a ridurre il gap di formazione e preparazione all’interno della nostra categoria, permettendo una crescita del livello di preparazione media – prosegue Carminati (nella foto) - La loro abolizione ci pone di fatto al di fuori dall’ambito sanitario, nel quale invece la figura dell’ottico optometrista è collocata, essendo considerata un'arte sanitaria non medica. L’unica nota di disappunto da me espressa circa lo svolgimento dei corsi Ecm fino ad ora fatti, riguarda esclusivamente la mancanza di sanzioni per coloro che non si sono attenuti agli obblighi di legge nello svolgimento di corsi di formazione. Questo ha permesso a molti colleghi di potere ignorare di fatto un aggiornamento fondamentale per tutte le arti sanitarie».
«Non dimentichiamo che anche il medico oculista ha la necessità di trovare nella nostra categoria delle figure professionali che collaborino a risolvere i più svariati problemi visivi, causati anche da patologie più o meno gravi – conclude Carminati - I corsi Ecm, se ben fatti in ambito interdisciplinare, possono sicuramente essere una risposta efficace a coloro che chiedono a noi di essere parte attiva nel processo di soluzione a disturbi visivi a volte anche gravi. Non posso che ribadire, quindi, l’importanza che la categoria degli ottici venga immediatamente reintegrata all’interno di un ambito di obbligatorietà dello svolgimento dei corsi Ecm».
(red.)