Caradonna mette in mostra il sesto senso


«L’evento verterà sulla percezione intesa in senso ampio, data da una componente reale, ad esempio olfattiva o gustativa, e da una virtuale, che concretamente non esiste, ma dà a ciascuno una sensazione vera – spiega a b2eyes.com Nico Caradonna (nella foto) - Pensiamo di trovarci di fronte all’immagine di una torta: non ne sentiamo il sapore, ma viviamo comunque un’esperienza sensoriale che innesca dei meccanismi fisiologici». Se con i precedenti appuntamenti Caradonna aveva proposto un progetto artistico culturale incentrato sui cinque sensi, in cui la chiave d’accesso era sempre la vista, con questa nuova mostra approccerà il tema della percezione in maniera più globale. «L’evento sarà un excursus del progetto già allestito dal 2013 per approdare a questo ulteriore sviluppo che rappresenta ciò che è diventato il nostro modo di percepire abitualmente. Un modo del tutto nuovo, diverso da quello semplice e immediato che una persona poteva sperimentare anche solo poco più di dieci anni fa e che non può più separare i due aspetti». Per questo il sesto appuntamento si chiamerà semplicemente MyPerception, perché resta legato al precedente percorso, ma anche perché, a differenza degli altri che di volta in volta venivano identificati con Eye Vision, Nose Vision e così via, allude al modo di percepire tout court, senza riferimenti a un senso specifico. La nuova mostra avrà il patrocinio dell’Accademia delle Belle Arti, del Comune e della Provincia di Bari, oltre che della Regione Puglia e del Comune di Modugno.
Dato il numero di artisti coinvolti nel progetto, circa 40, la manifestazione non si svolgerà come le altre presso VisionOttica Caradonna di Modugno, ma necessiterà di una location più ampia, spiega ancora il professionista, che rappresenterà il concetto di percezione reale e virtuale con una propria installazione. «Anche all’ultimo Opti, dove su questo tema è stato allestito uno spazio ad hoc, mi sono soffermato su questo aspetto – conclude Caradonna – Presto il nostro settore si dovrà affacciare al mondo della realtà aumentata, perché strettamente connessa alla percezione visiva. Certo non tutti potranno o vorranno trattare l’argomento, lavorare con sistemi complessi come gli smart glass va al di là del puro ambito della visione, richiede passione per la tecnologia e competenza. Però è necessario che noi ottici iniziamo a ragionare in questi termini e cominciamo a interessarcene».
N.T

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