Assogruppi: in arrivo il primo censimento dei gruppi ottici italiani

Assogruppi Ottica, che riunisce Greenvision e Vision Group, per un totale di 2.040 centri ottici su tutta Italia, 6 insegne e un giro di affari complessivo di oltre 590 milioni di euro, ha deciso di organizzare il primo censimento dei gruppi dell’ottica: i risultati saranno condivisi con tutti i partecipanti «nella speranza che dal confronto costruttivo di tante realtà possano emergere spunti di riflessione e di collaborazione utili a tutti», si legge in un comunicato di Assogruppi Ottica, che auspica, inoltre, «la collaborazione fattiva dei diversi interlocutori anche nell’ipotesi che questo primo censimento possa diventare nel tempo un vero e proprio Osservatorio permanente della distribuzione e del settore ottico; e che lo studio si possa estendere anche a tutte le altre realtà che lo compongono».
Tutti i gruppi hanno, quindi, ricevuto un questionario da compilare che chiede, oltre ai dettagli relativi a forma giuridica e struttura, il numero di centri ottici e imprese affiliate, la distribuzione geografica e un dettaglio su posizionamento e mission. «Auspichiamo non solo che tutti i gruppi rispondano, ma anche che questa iniziativa sia di esempio pure per le associazioni professionali, così da avere un monitoraggio completo dell’ottica in Italia», aggiunge il presidente di Assogruppi, convinto, anche alla luce di operazioni quali “G come Giocare” o “Porte aperte agli ottici”, sotto l’egida di Commissione Difesa Vista, che gli investimenti degli associati garantiscano un reale ritorno. «Inevitabilmente i servizi erogati da una struttura come la nostra hanno un costo, che peraltro si traduce in attività come i tavoli istituzionali o appuntamenti pubblici che portano benefici non solo ai soci, ma indirettamente a tutti gli operatori del settore – sottolinea Garagnani – Vero è, altresì, che i gruppi aderenti alle singole associazioni dovrebbero avere connotati di omogeneità, pur nel rispetto delle differenze, una mission condivisa e fondamentali in comune: questo censimento può aiutare anche a mettere in contatto realtà omogenee e a distinguere quelle che hanno una vera natura consortile da quante sono poco più che società di servizi».
A.M.
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