Andrà tutto bene (o quasi)

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Ci sono ancora balconi con bandiere con il tricolore o l’arcobaleno e lo slogan che ci ha fatto compagnia nel corso del lockdown. “Andrà tutto bene”, citano, e molti di noi ne sono ancora certi. C’è però chi monitora questo stato d’animo e offre un barometro sugli indicatori chiave del benessere di una popolazione. Una di queste società di ricerca è Toluna, che lo scorso anno ci ha aiutato ad analizzare il sentiment dell’acquirente di un occhiale con lenti progressive. Insieme a Marco Barilli, manager di Toluna, lunedì prossimo traccerò brevemente lo stato d’animo della nostra gente anche in proiezione della sua volontà d’acquisto. Insieme al barometro verranno anticipati gli obiettivi principali della ricerca di mercato che verrà presentata il 21 settembre in occasione del secondo Progressive Business Forum: cosa rallenta l’acquisto da parte di un giovane presbite del primo occhiale progressivo e il ruolo delle lenti monofocali avanzate.

Tornando all’intervento di lunedì, invece, il sentiment dell’italiano intervistato online è in crescita positiva, ma con una zavorra negativa importante. Alla domanda sul livello della qualità di vita percepito, quello italiano è in Europa (vengono anche prese in considerazione Francia, Germania, Regno Unito e Spagna) il più negativo. Con un però. In queste ultime settimane il livello di soddisfazione è aumentato proporzionalmente più degli altri europei quasi a testimoniare che il nostro paese avverte un’uscita dal Covid e si aspetta che l’estate lo aiuti a fare pace con il mondo. La sicurezza finanziaria considerata dagli italiani è invece la peggiore, con una negatività pari al doppio della Germania. Nonostante gli oltre 30 miliardi depositati in più nel periodo di lockdown, l’Italia sente lo scricchiolio della caduta dell’economia e la possibile perdita del lavoro. Il 5% dei nostri concittadini nelle ultime settimane dichiara, infatti, di essere stato licenziato durante la pandemia o ha paura di perdere il posto più di ogni altro europeo. Il desiderio di andare vacanza risulta invece ancora il cavallo di battaglia vincente che potrebbe ridurre il divario dovuto al probabile mancato turismo internazionale: gli italiani dichiarano di restare nel proprio paese per le eventuali ferie più del doppio degli inglesi e quasi il doppio dei tedeschi. Una nota sulla spesa. Nell’abitudine d’acquisto aumenta la scelta online mentre è stazionaria quella classica. Se al ristorante oggi vuole andarci più gente, il doppio ordina la cena a domicilio.

Andrà tutto bene, allora? Non credo che qualcuno abbia una risposta definitiva. Andrà tutto bene se siamo d’accordo che succederà anche qualcosa di diverso. Distanziamento sociale, incremento del digitale, maggiore sicurezza nella salute e nel lavoro determineranno un cambiamento culturale e di prima necessità. Provate insieme alla vostra famiglia a scrivere su un foglio di carta quali delle vostre abitudini si sono salvate e quali invece sono cambiate, quali le certezze e le paure nel pre e post Covid. Vi accorgerete che se andrà tutto bene o quasi non sarà perché torneremo uguali a prima.

Nicola Di Lernia

Montani: qualità e professionalità ancora più determinanti nel centro ottico post Covid

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Saranno due stimati professionisti del nostro paese, Renzo Colombo e Silvio Maffioletti, e altri due affermati colleghi internazionali, lo svizzero Iwan Zanchetta e la statunitense Joan Caruso, ad accompagnare Giancarlo Montani nel suo intervento sullo stato dell’optometria, in Italia e su scala globale, all’interno dell’Anteprima al Progressive Business Forum 2020.

«Quali raccomandazioni di buona pratica si stanno maggiormente adottando in questa transizione dalla fase due alla fase tre? Quali saranno gli adattamenti più evidenti post Covid a partire da settembre? E sullo stato delle applicazioni di lenti a contatto, si registrano ancora remore da parte del pubblico o del contattologo stesso? Sono alcune delle domande che porrò agli ospiti dell’evento organizzato dall’editore di b2eyes – anticipa Montani al nostro quotidiano – Le risposte saranno ancora più significative alla luce dei segnali che stanno emergendo dai centri ottici e dagli studi optometrici a 45 giorni circa dalla fine del lockdown: i portatori di occhiali o di lenti a contatto puntano sempre meno alla ricerca del prezzo a vantaggio della domanda di sicurezza, protezione e benessere, chiedendo di conseguenza all’ottico optometrista un livello ancora maggiore di qualità e di professionalità».

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