Sanremo, dall’ottotipo di Amadeus e Fiorello agli occhiali sul palco

Come ogni anno il Festival della canzone italiana ha attirato elogi e critiche, oltre a milioni di spettatori davanti alla tv e sempre più coinvolti nei social

A differenza delle ultime edizioni, quest’anno non sono emerse tendenze o indicazioni particolari in fatto di occhiali, che tuttavia non sono mancati sul palco del Teatro Ariston: dalla singolare montatura half rim di Willie Peyote (nella foto, tratta da raiplay.it), un modello Chrome Hearts, in abbinata anche eyewear nella serata delle cover con Samuele Bersani, munito di occhiale nero e spesso, a uno dei componenti degli Extraliscio con un modello goggle sulla fronte, sopra quello da vista indossato. In veste di ospite Giuliano Sangiorgi ha omaggiato Lucio Dalla esibendosi in 4 marzo 1943 con un pantos micro in metallo con lenti blu monocolor.

Fiorello ha aperto la prima serata vestito di fiori con un occhiale cat eye versione slim sul naso, ma ancora più curiosa si è rivelata la gag di venerdì sera tra i due presentatori: scherzando sul fatto che da vicino il direttore artistico del Festival vedeva poco, tanto da passare accanto allo showman siciliano senza neanche accorgersene, Amadeus e Fiorello, dichiarando di essere entrambi dotati di lenti a contatto, si sono cimentati con successo e in perfetta stereofonia in una prova di lettura a distanza utilizzando il “gobbo” con i testi come una sorta di ottotipo. Superato quindi il test visivo sul lontano, un po’ meno per il vicino: un buon ottico avrebbe consigliato un paio di lenti a contatto multifocali per ciascuno di loro.

A.M.

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