Coronavirus, un oculista lo aveva scoperto già a fine dicembre

È morto il 7 febbraio Li Wenliang, arrestato all’inizio del contagio per aver diffuso “voci false” e successivamente riabilitato. A Pechino è già considerato un simbolo nazionale, in opposizione agli iniziali silenzi delle autorità cinesi

Insieme a sette colleghi, l’oftalmologo Wenliang (nelle foto, tratte da repubblica.it), 34 anni, aveva messo in guardia amici e conoscenti all'inizio dell’epidemia, che credeva Sars, raccomandando prudenza: a fine dicembre, sette pazienti provenienti dal mercato locale erano stati ricoverati nel suo reparto. Tra i sintomi del virus, infatti, c’è l’iperemia congiuntivale, un arrossamento degli occhi, sintomo abbastanza comune degli stati influenzali, in particolar modo in caso di febbre.

Solo successivamente si sarebbe scoperto che si trattava di Coronavirus. Le autorità di Wuhan hanno di fatto censurato l’oculista. A fine gennaio la Corte suprema lo ha poi ufficialmente scagionato. Tornato al lavoro, Wenliang ha visitato un paziente colpito dal virus, sviluppando i sintomi del contagio, finendo in quarantena per poi morire venerdì 7 febbraio. L’oftalmologo è così diventato per il suo paese una sorta di eroe che prova a dire a tutti la verità che le autorità locali hanno almeno inizialmente ignorato o tenuto sotto traccia.

(red.)

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