Lunedì scorso il Consiglio di Stato ha confermato la sanzione alle due case farmaceutiche per aver stretto un accordo finalizzato a far scegliere dal Servizio sanitario nazionale il più costoso dei due farmaci, ugualmente efficaci contro la maculopatia
Roche e Novartis condannate a pagare 92 milioni di euro a testa. Si chiude così, dopo dieci anni, il caso Avastin-Lucentis con la conferma del Consiglio di Stato. Secondo i giudici le due case farmaceutiche si erano accordate con un’intesa anticoncorrenziale per i farmaci Lucentis di Novartis, indicato per la maculopatia e molto più caro, e Avastin di Roche, efficace per la stessa patologia, sebbene l’informazione non fosse indicata ufficialmente dal produttore, e meno costoso.
Secondo le accuse Roche e Novartis si erano messe d'accordo per far sì che la prima non chiedesse l'autorizzazione a far prescrivere il farmaco meno caro contro la patologia degli occhi. È l'Antitrust, chiamato in causa in particolare dalla Società Oftalmologica Italiana e da Altroconsumo, a intervenire per prima contro le due aziende, multando nel 2014 con 92 milioni di euro ciascuna Roche e Novartis per un cartello che aveva condizionato le vendite di due prodotti per la cura della vista e indotto Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, a scegliere il farmaco più costoso, cioè il Lucentis.
Il Tar del Lazio nello stesso anno respinge i ricorsi delle due aziende contro la multa e queste si rivolgono al Consiglio di Stato, che a sua volta chiama in causa la Corte Europea di Giustizia. Il 23 gennaio 2018 la Corte risponde ai quesiti pregiudiziali presentati dal Consiglio di Stato confermando le conclusioni e la sanzione dell’Antitrust e rimandando al sistema giudiziario italiano l’ultima parola. La storia si conclude ora con le due sentenze del Consiglio di Stato. Nella prima c'è la conferma della sanzione dell'Antitrust, nella seconda c'è l'autorizzazione a usare il farmaco Avastin al di fuori delle indicazioni e quindi anche contro la maculopatia.
(red.)