L’azienda oftalmica bolognese ha celebrato il suo quarto di secolo di attività con un elegante evento presso il Museo dedicato al cavallino rampante e al suo fondatore, a Modena, che ha coinvolto oltre duecento ospiti, in prevalenza ottici partner
Eccellenza del made in Italy, ovvero tradizione, artigianalità, tecnologia avanzata e ricerca. Chi meglio della Ferrari è rappresentativa di questi concetti? Una scelta quindi felice quella di Optovista di festeggiare i 25 anni al Museo Enzo Ferrari di Modena. In pieno centro della città, è costituito da due elementi, un vecchio edificio restaurato che era l’abitazione e l’officina di famiglia e una sorprendente struttura contemporanea a forma di cofano d’auto. La parte vecchia racconta la vita di Ferrari. Attraverso le foto, da quella del 1906 che lo ritrae a 8 anni con fratello e genitori alla prima comunione, fino all'ultima nel 1988, al suo novantesimo compleanno. A raccontarne le opere i motori più significativi. Ed è in questa galleria che sono stati accolti, con un aperitivo di benvenuto, più di duecento ospiti.
La cena, curata dallo chef stellato Marta Pulini, è stata, invece, servita nell'immenso salone con pavimento degradante sotto la volta a cofano. Qui da maggio fino a fine anno è in corso la mostra Il rosso e il rosa, con le Ferrari appartenute a signore del cinema, della cultura, del jet set, da Zsazsa Gabor a Maria Gabriella di Savoia, da Françoise Sagan ad Anna Magnani, da Ingrid Bergman a Jayne Mansfield, fino ai più recenti modelli della cantante Amy Mac Donald e dell’imprenditrice e pilota Deborah Mayer.
A illustrare il tutto, con competenza ed entusiasmo, giovani donne in tuta rossa da collaudatore. A far gli onori di casa il presidente e amministratore delegato di Optovista, Paolo Pettazzoni, che dopo un veloce flash sulle prime lenti lavorate dal padre in uno scantinato, ha posto l'accento sull'importanza del fattore umano e del saper fare come insostituibile supporto della tecnologia. «Per un prodotto sempre più personalizzato sulle esigenze del portatore finale», ha dichiarato Pettazzoni. Ad accompagnare l’intervento, un video per evidenziare i quattro punti fondamentali del discorso, commentato dal giornalista e telecronista sportivo Guido Meda, palesatosi poi per un divertente dialogo con il numero uno di Optovista. Interessante, all’entrata del salone, la vetrina con vecchi strumenti d’ottica, foto d’archivio che ritraggono Grace Kelly con le prime lenti colorate e un’installazione artistica realizzata con lenti (nella foto, di Francesco Prandoni, da sinistra: Meda e Pettazzoni).
Luisa Espanet