Federottica, Striscia, Optigen…Ma qualcuno ci parlerà del nichel?

«Il titanio puro non è elastico, si piega come il ferro e rimane piegato - dice Giuseppe Sartor, proprietario della Ti-Tec di Oderzo (Treviso) - Ragion per cui non trova larga applicazione nell'occhialeria, dove le sollecitazioni possono portare a conseguenze molto spiacevoli. Esistono poi leghe di titanio, che lo contengono in minima parte e che vengono, invece, utilizzate per le montature con “forma di memoria”. Tutte le montature vendute con diciture e marchiature tipo "" Titanflex"" e simili, sono spacciate per Titanio ma di questo metallo non ferroso hanno solo lo 0,003 % forse. Per riconoscere, quindi, una montatura tarocca, realizzata con leghe meno resistenti e, quindi, a rischio rottura, è fondamentale l’utilizzo di un magnete. Essendo il titanio un metallo non magnetico, con una calamita è possibile “smascherare” le montature, spesso made in China, che si fregiano di nomi che richiamano il prezioso metallo, ma che in realtà ne contengono una percentuale minima o nulla o addirittura sono realizzate in acciaio armonico, elastico ma fragile se saldato», specifica ancora Sartor. Gli risponde, sempre dalle nostre pagine di Facebook, Emanuele Gedda, amministratore delegato di Eschenbach Optik Italia (nella foto l’attore Jürgen Prochnow, nuovo testimonial di Titanflex by Eschenbach Optik). «Giustamente lei fa notare che il titanio puro non è flessibile, ma sbaglia quando sostiene che Titanflex è un materiale: in realtà è un marchio registrato, composto forse dallo 0,003% di titanio – spiega Gedda - Il titanio puro, infatti, non esiste in natura, ma è estratto dall'ilmenite, che è composta da titanio e ferro: nel caso specifico il Titanflex è composto dal 52% di titanio e dal 48% di nichel. Questa speciale lega viene fusa, di solito a vuoto spinto con raggi agli elettroni oppure a fusione ad arco voltaico o, ancora, a induzione a vuoto. Grazie alla buona biocompatibilità i fili di questa lega sono stati utilizzati in ortodonzia per la regolazione dell'arco dentale o per l'introduzione di cateteri attraverso il sistema venoso. Tale lega, quindi, non solo è superflessibile, pur se non indistruttibile, ma è biocompatiibile. Mi auguro che a tutela dell'azienda che rappresento una boutade come quella di Striscia venga rettificata (http://www.b2eyes.com/Lib/GoToContent2.aspx?IDCMS=2cc05998-939c-48c3-866d-964b7435aa8d)».
Federottica cerca di farlo (http://www.federottica.org/n.php?id=1391) con un’intervista a Paolo Rossini: anche se non viene citato nel pezzo, si tratta del titolare di Optigen Patented Technologies, società di San Vittore Olona (Milano), depositaria del brevetto protagonista del servizio di Striscia la Notizia (anche qui mai citato esplicitamente però). Chiarito che non è il titanio puro, ma solo una lega a poter rendere flessibile un paio di occhiali, non si fa ancora riferimento a un altro fattore molto importante: gli effetti provocati dal nichel, il metallo maggiormente utilizzato per rendere iperflessibile le montature. Bisogna cercare in una nostra intervista allo stesso Rossini dell’aprile scorso (http://www.b2eyes.com/Lib/GoToContent2.aspx?IDCMS=8ae5afdc-340e-49fa-a4d7-b3f88ab1127e) un esplicito chiarimento al riguardo: «Le montature con falsa memory metal contengono spesso ferro oppure troppo nichel o si rompono più facilmente alla prova di torsione, determinando rischi soprattutto per i più piccoli, visto che questo tipo di tecnologia si utilizza in particolare negli occhiali per bambini». 
(red.)

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