Voltini insiste: Federottica rappresenta solo se stessa

«Fa piacere vedere che Federottica nel proprio sito web si è affrettata a pubblicare, a posteriori, il contenuto dell’incontro con Federfarma: “sbadatamente” prima non lo aveva fatto e casualmente oggi è proprio là dove prima invocava ben altre “guerre sante” – afferma nella missiva Daniele Voltini (nella foto) - Ringrazio anche il sig. Velati per averci intrattenuto con la spiegazione di un Decreto Ministeriale perfettamente conosciuto da tutti.  Ma il nocciolo della questione è ancora li. Un’associazione che si arroga il diritto di rappresentare una categoria dovrebbe curare gli interessi di quella categoria, primo fra tutti l’esclusività del settore. Federottica rappresenta solo se stessa: meno di un quinto dei negozi di ottica e forse un decimo degli ottici che operano nel settore; gli altri, che sono lo stragrande maggioranza, evidentemente non la pensano come Federottica. L’unico mio auspicio è che tutti difendano il canale distributivo dell’ottica dagli attacchi degli altri canali, perché come ottici, tutti, dobbiamo lottare e pretendere che i prodotti ottici siano venduti solo nei nostri negozi. La “causa prossima” dovrebbe essere questa e non crociate intestine contro legittimi operatori del settore».
Come realizzare questo obiettivo, si chiede il numero uno di Ottica Avanzi. «Perché ciò accada, sarebbe importante definire strategie congiunte e prima di sedersi al tavolo con i Farmacisti, millantando la rappresentanza di un intero settore, sarebbe meglio discutere la cosa con tutti gli organi e le associazioni di categoria, inclusa quella della distribuzione ottica organizzata – scrive ancora Voltini - Caro Sig. Velati, non si preoccupi, non le voglio sottrarre lo scettro di “paladino” degli ottici, di cui lei ha l’indebita pretesa di possesso. Credo sia ora che Federottica, invece di proteggere i privilegi di pochi ottici del passato, difenda gli interessi degli ottici del futuro. Per fare questo occorre che esca dalla torre d’avorio, si svecchi un po’ nella direzione e lasci più spazio alle nuove generazioni».
(red.)

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