Anni dopo aver varcato i confini nazionali con l’avvio di due centri ottici a New York, in Madison Avenue e a Brooklyn, Punto Ottico Humaneyes ha intrapreso una nuova avventura all’estero, in un territorio che, per dirla con le parole del fondatore dell’insegna, Domenico Concato, non è tra i primi che gli sarebbero venuti in mente valutando un’espansione: la Serbia. «Sono stato contattato con questa proposta da un partner locale extra settore, che ha investito una quota di minoranza nel progetto. Così abbiamo aperto, circa un anno fa, a Novi Sad e il 25 giugno scorso a Belgrado (nelle foto) - spiega Concato a b2eyes TODAY - Con grande e bellissima sorpresa il riscontro è stato più che positivo: qui la nostra qualità ha un valore di eccellenza riconosciuto e uno spessore ancora più alto rispetto all’Italia, dove spesso impera una certa esterofilia e si fa fatica a far comprendere la differenza tra ciò che è made in Italy e ciò che non lo è realmente. L’apprezzamento vale non solo per il prodotto che abbiamo proposto, ma anche per il nostro servizio e il nostro approccio all’esperienza d’acquisto».
Le due location distano un’ottantina di chilometri l’una dall’altra: nel punto vendita di Novi Sad, circa 120 metri quadrati, lavorano un addetto alle vendite e due ottici optometristi e lo stesso vale per lo store di Belgrado, di quasi 90 metri quadrati. Gli interni hanno un filo conduttore che li lega agli altri centri ottici dell’insegna e la scansione degli spazi mantiene il concept della suddivisione in cinque zone, che aveva trovato piena espressione nel restyling del negozio capostipite di Alte Ceccato, in provincia di Vicenza, avvenuto nel 2022. Troviamo così le diverse zone, «individuate ed elaborate architettonicamente per lo scopo cui sono adibite», specifica l’imprenditore ottico: l’accoglienza, la consulenza e la vendita, che si effettuano esclusivamente da seduti, la parte più propriamente optometrica per la refrazione e la contattologia, il laboratorio e poi la consegna dell’occhiale finito e il post vendita.
Anche a livello di proposta sono state mantenute la continuità e la coerenza. «Oltre ai nostri marchi di proprietà, che produciamo, Jacques Durand, Conception General, Echos, Cleto Munari e Hapter, quest’ultimo acquisito a gennaio scorso, puntiamo su una selezione di altri quattro brand di ricerca: l’idea è avere designer diversi che fanno un concetto differente di eyewear», conclude Concato.
Nicoletta Tobia