Berton: il mercato ripartirà nella seconda metà del 2025

Lo ha affermato la presidente di Anfao e Mido alla conferenza stampa di presentazione del salone, che si apre l’8 febbraio a Fieramilano Rho: il riferimento è soprattutto all’export, che nel 2024 ha fatto registrare un calo in valore dello 0,6% rispetto all’esercizio precedente, ma anche all’Italia, «dove ci sono consumatori capaci, che vogliono prodotti fatti bene e sono resilienti»

Secondo Lorraine Berton, se le aziende italiane lavorano bene all’estero, ne beneficia tutto il nostro paese. «Non vanno inoltre dimenticate le attività che Anfao e Mido stanno facendo anche sulle lenti, prodotto con livelli di qualità sempre più elevati, e sulla classe medica», ha sottolineato l’imprenditrice bellunese, ricordando che comunque il mercato interno seguirà nel 2025 la tendenza mondiale, sulla quale la stessa Berton si dice fiduciosa, soprattutto per la seconda metà dell’anno.

«Il 2024 è risultato leggermente in calo rispetto ai dodici mesi precedenti (nella tabella sopra, con i dati preliminari del periodo), con una contrazione più forte negli Stati Uniti (nella tabella sotto): ma su questo paese, una volta uscito dall’incertezza delle elezioni presidenziali, siamo fiduciosi, perché quando riparte lo fa in maniera sostenuta - ha detto ancora Berton - Inoltre i numeri dello scorso esercizio ci danno serenità rispetto ad altre filiere: l’occhialeria non è solo sinonimo di moda, ma anche di benessere e salute, per cui gli elementi di crescita sussistono, sta alle nostre imprese saperli cogliere».

Naturalmente non mancano le preoccupazioni a livello macroeconomico e geopolitico, come ha ricordato Monica Maggioni, la giornalista Rai chiamata a condurre la conferenza stampa. Ha gettato tuttavia acqua sul fuoco Federico Rampini, giornalista e scrittore, esperto soprattutto del mondo Usa. «Gli Stati Uniti hanno una cultura positiva dei consumi e una vera economia di mercato: oggi l’utente finale americano è più attento alla qualità, mentre sulla sostenibilità fa registrare un reflusso - ha spiegato Rampini - Diciamo che siamo di fronte a un consumatore post ideologico, che peraltro rimane quello con il più alto potere d’acquisto del mondo». Lo stesso Rampini ha cercato di abbassare il livello di panico, secondo lui eccessivo, che stanno procurando le decisioni e gli annunci di Donald Trump in Europa e in Italia, sui dazi e non solo. «La politica protezionistica c’è sempre stata, la mise in atto già negli 80 Ronald Reagan a scapito del Giappone, e spesso rappresenta uno strumento negoziale - ha affermato il giornalista, che da un quarto di secolo vive negli States, con la parentesi di un lustro a Pechino - Sono convinto che la democrazia americana non sia a rischio, nonostante i saliscendi dal punto di vista della rappresentanza politica dall’inizio di questo secolo a oggi: del resto si tratta della più longeva democrazia del mondo, con i suoi 250 anni di vita».

Infine, un riferimento a Elon Musk. «Possiamo anche definirlo un genio del male, ma di certo è un genio: uno che ha vinto tutte le sfide, da Tesla a SpaceX fino a Starlink, quando nessuno ci credeva e scontrandosi davvero con i poteri forti - ha sottolineato Rampini - Inoltre ama l’Italia e questo non è un elemento da sottovalutare» (nella foto principale, da sinistra: Monica Maggioni, Federico Rampini e Lorraine Berton sul palco del Teatro Gerolamo di Milano, che il 5 febbraio ha ospitato la conferenza stampa di Mido).

Angelo Magri

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