Torino, un’opera d’arte in dono al Sermig

Si tratta della seconda edizione dell’iniziativa che vede coinvolti il marchio di eyewear Vanni, il corso di laurea in Ottica e Optometria dell’ateneo locale e l’Accademia di Belle Arti sempre del capoluogo piemontese

Dopo la prima opera realizzata e donata nei mesi scorsi al dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Torino il progetto “Gli occhi e la visione”, ideato e sostenuto da Vanni, in collaborazione con le due realtà accademiche torinesi, prosegue con un nuovo bando, che metterà in palio un contributo per la realizzazione di un secondo contenuto artistico. «Stavolta destinatario dell’iniziativa sarà il Sermig-Servizio missionario giovani, attività assistenziale e di solidarietà per persone in difficoltà, che ha sede presso l’Arsenale della Pace nel capoluogo piemontese - rivela a b2eyes TODAY Silvio Maffioletti, docente del corso di laurea in Ottica e Optometria nell’ateneo locale - Si tratta di una gradita conferma della collaborazione tra realtà imprenditoriali e accademiche apparentemente diverse, ma unite dal desiderio di valorizzare un’identità comune al mondo ottico optometrico e all’arte visiva, legata al “vedere”».

Questo percorso di collaborazione è stato ulteriormente consolidato dal seminario svoltosi alla fine di marzo presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, al quale hanno partecipato gli studenti dell'Accademia stessa e del corso di laurea in Ottica e Optometria locale. «I relatori hanno trattato temi attinenti all'elaborazione visiva delle immagini: in particolare la percezione del colore, le anomalie della percezione cromatica e le alterazioni indotte da filtri colorati – ha commentato su LinkedIn lo stesso Maffioletti - I contenuti dell’incontro, di elevato spessore tecnico scientifico, sono stati presentati da Claudia Colandrea, docente del corso di laurea, e da Viola Barovero, docente presso l’Accademia Albertina: si è evidenziata la rilevante e utile complementarità tra chi studia la visione e le immagini nella loro essenza fisica, fisiologica e optometrica e chi invece analizza le immagini stesse e le tecniche pittoriche nella loro essenza rappresentativa e percettiva» (nella foto, da sinistra, Colandrea e Barovero).
A.M.

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