Lanzieri: contattologia, ipovisione e protesica sono state la sua vita

Il 30 maggio è mancato all’età di 82 anni il professionista attivo a Padova da più di mezzo secolo: ha iniziato a gestire le lenti a contatto quando ancora erano un prodotto artigianale, fino a diventare un punto di riferimento nell’ambito di quelle specialistiche

“Vieni qui che ti spiego come affrontare questo caso”. È la frase che Paola, laureata in Ottica e Optometria, si sentiva ripetere più frequentemente dal padre. «E subito dopo aggiungeva: tu farai molti meno errori perché puoi imparare da quelli che ho fatto io. Ma non dimenticarti mai di essere sempre corretta e sincera», ricorda a b2eyes TODAY la figlia di Claudio Lanzieri (nella foto), la quale, insieme alla sorella Valeria, anche lei ottica abilitata e laureata in Scienze naturali, conduce Eurocontact, nel cuore di Padova.

Lanzieri nasce a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, nel giugno del 1942. Rimasto orfano dei genitori, raggiunge i fratelli che si sono trasferiti al nord, uno dei quali, Mario, ha iniziato gli studi di oftalmologia: Claudio frequenta invece la scuola di ottica a Genova e qui conosce la futura moglie Maria Rosa. Entrambi prendono il diploma e vanno a vivere a Venezia, città in cui comincia l’attività lavorativa di Claudio, come dipendente di un centro ottico: agli inizi degli anni 70 si mette in proprio, a Mestre e quindi a Padova, dove insieme alla moglie, che si occupa prevalentemente della parte amministrativa, dà vita prima a Eurottica e poi a Eurocontact, dopo il trasferimento nella sede attuale, che lo ha visto presente fino a un mese prima della sua morte. Fin da subito incentra il lavoro sulla parte professionale, la quale si traduce soprattutto in contattologia, ma anche in protesi oculari e in dispositivi per ipovedenti.

«Da quella che era un’attività commerciale papà ha voluto e saputo far emergere il filone che riteneva più gratificante a livello professionale: sempre corretto e appassionato nel suo lavoro, si è costantemente aggiornato e ha seguito l’evoluzione tecnologica dell’optometria, con particolare attenzione alla contattologia specialistica - dice ancora Paola - Ha quindi dedicato tempo e risorse al mondo degli ipovedenti, entrando anche a far parte dell’Associazione italiana ipovisione, e a quello della protesica oculare, ambito che mia sorella e io abbiamo ulteriormente sviluppato».

I colleghi interpellati dal nostro quotidiano ricordano Lanzieri come un professionista serio, competente e all’avanguardia. «E al suo funerale sono venute numerose persone a salutarlo per l’ultima volta, confermando quanto fosse apprezzato: un punto di riferimento nel nostro territorio per coloro che si sono rivolti a lui in seguito a problematiche visive anche di grande importanza», sottolinea la figlia.

A.M.

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